Stop alla plastica nei lidi, ma aumentano i prezzi delle consumazioni

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Stop alla plastica sulle spiagge, arriva la nuova ordinanza della Regione Puglia. Sulle spiagge pugliesi dalla prossima stagione balneare sparisce la plastica, nei nostri lidi potranno essere utilizzati   solo piatti, imballaggi, bicchieri, posate e cannucce biodegradabili che rispettano l’ambiente.Faranno eccezione le bottigliette di acqua: sarà possibile la vendita fino a quando non ci saranno alternative valide e green. Il provvedimento è stato ufficializzato con l’ordinanza balneare della Regione firmata il 7 marzo 2019. Sarà così vietato introdurre stoviglie in plastica nei lidi. Anticipando di ben due anni la direttiva europea, la Regione Puglia è la prima ad ufficializzare il divieto di utilizzo della plastica monousoSarà in vigore, infatti, a partire dal 2021 la direttiva europea contenente misure finalizzate alla riduzione dell’inquinamento da plastica. Il 27 marzo scorso, a Strasburgo, il Parlamento europeo ha dato parere positivo alla votazione della direttiva che riguarda la messa al bando sul territorio europeo di alcuni oggetti in plastica monouso.

La Commissione europea ha deciso quindi di vietare alcuni oggetti di ampia diffusione, che costituiscono il 70 per cento di tutti i rifiuti marini, di cui esistono “alternative ecologiche facilmente disponibili” .

Tra questiverranno vietati i 10 prodotti di plastica monousoche più inquinano le spiagge e i mari d’Europa, ed alcuni attrezzi da pesca spesso perduti e abbandonati in mare, quali: posate e piatti in plastica, cannucce, bastoncini di cotone, contenitori per alimenti

coppe in polistirolo. I contenitori monouso in plastica per bevande saranno, invece, immessi sul mercato solo se con tappi o coperchi che restano attaccati alla bottiglia.

Gli Stati membri sono, inoltre, obbligati ad ottenere una riduzione significativa del consumo di tali prodotti inquinantientro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90 per cento delle bottiglie di plastica monouso per bevande, introducendo sistemi di cauzione-deposito.

L’adozione della direttiva comporterà numerosi benefici sia ambientali che economici. Le nuove misure, ad esempio, eviteranno l’equivalente di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera, preverranno danni ambientali quantificabili fino al 2030 in 22 miliardi di euro e consentiranno ai consumatori di risparmiare circa 6,5 miliardi di euro.

In tutto questo la Regione Puglia è stata in Italia tra le prime ad adottare le nuove misure.

Quest’anno, quindi, sulle nostre spiagge la plastica sarà bandita. I gestori degli stabilimenti balneari hanno ricevuto la nuova ordinanza pochi giorni fa ed hanno già cominciato a fare due conti perché se da un lato bandire la plastica contribuirà a salvare il pianeta dall’altro non salverà gli utenti dai rincari. Sostituire, infatti, i prodotti usa e getta avrà un costo differente da quello al quale siamo abituati.

“A parte le bottigliette dell’acqua e le buste, tutto quello che è di consumo, cannucce, piatti, posate, deve essere biodegradabile. E’ giusto- dice Max Di Cicco, gestore dello stabilimento balneare Guna Beach- Certo i costi non saranno gli stessi. I costi per noi sono molto lievitati e di conseguenza anche per l’utente finale. Un conto è comprare un piatto usa e getta o un tris di posate di plastica e un conto è comprare un tris con tovagliolo monouso biodegradabile a cinque volte il costo. In questo caso, molti operatori, per fare un esempio, un piatto d’insalata da cinque euro la faranno pagare sei euro. Sarà un po’ come pagare il coperto al ristorante. Però l’indirizzo è giusto”.

Cambia, quindi, la spesa e il villeggiante a questo punto dovrà aspettarsi nelle sorprese.

“Anche il costo del semplice caffè cambierà- dice Antonio Monaco, gestore del Lido Granchio Rosso- è evidente che il bicchierino la plastica dovrà essere sostituito con un prodotto biodegradabile che costerà di più”.

Ma la norma è quella e ai gestori non resta che applicarla, il distinguo lo si avverte quando si parla di lidi in cui è vietato introdurre cibi e bevande e lidi dove invece questa pratica è consentita. In parole povere : il gestore è controllato dalle autorità, ma il bagnante chi lo controlla?

“Sulle spiagge libere è chiaro che il controllo non è nostro ma dell’amministrazione . All’interno dei lidi deve essere nostra premura controllare che nessuno introduca plastica, altrimenti siamo noi ad essere sanzionati. Quindi faremo attenzione- dice De Cicco- Certo nel mio stabilimento è vietato portare cibi e bevande da casa e quindi è anche più facile tenere la situazione sotto controllo. Non sarà altrettanto semplice negli altri lidi brindisini dove invece questa pratica è consentita. Sarà il gestore che dovrà dare le direttive”.

Resta, tuttavia, il problema delle spiagge libere, dove i controlli dovrebbero essere fatti dallo stesso Comune che le ha in custodia.

“Però il problema è che sulla spiaggia libera faranno tutti gli affari loro e tutti a fine giornata lasceranno la busta con la spazzatura, perché è quello cha accade sempre. E poi noi gestori dovremo pulire, perché tutti puliamo a minimo venti metri dal nostro stabilimento- aggiunge il titolare del Guna- Io spero che il controllo sia equo per tutti, che anche l’amministrazione pubblica faccia il suo. Perché altrimenti non ha senso, sono più le spiagge libere che quelle private. Il privato l’adotta, ci adeguiamo”.

Sarà quindi un’estate green quella che ci aspetta, almeno secondo le direttive impartite dall’Unione Europea prima e da quelle della Regione Puglia dopo. Ma tra il dire e il fare, è proprio il caso di dirlo, c’è di mezzo il mare. E in questo caso non è semplicemente un aforisma ma la realtà dei fatti perché la plastica che non si produce nello stabilimento balneare arriva poi sulla spiaggia trascinata dal mare e dalle sue correnti marine.

“Il problema, a mio avviso, è un altro. Siamo nello stretto di Otranto, la plastica che viene scaricata a mare è ben altra non è degli stabilimenti balneari- conclude De Cicco- Ora sulle spiagge libere c’è di tutto, i canali Reali sfogano di tutto dal legno, cannizzi e plastica”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

1 Commento

  1. Parliamo anche di quelle spiagge tra virgolette libere
    Dove non si vede ombra dell amministrazione e della pubblica sicurezza.Dove la maggior parte della gente abbandona la sua spazzatura giornaliera.Dove in quelle famose nottate di San Lorenzo e Ferragosto succede di tutto accendono falò
    Abbandonano centinaia di bottiglie di alcool
    Contenitori in polisterolo
    Bicchieri piatti stoviglie in plastica tende barbecue e uno schifo .
    L amministrazione di Brindisi si è mai chiesta chi ripulisce il mattino dopo tutto questo?senza aggiungere il vandalismo che si viene a creare in quelle notti strategiche.Bene adesso mi chiedo come mai visto che i gestori dei lidi privati devono tener pulito a 20 metri dalla loro spiaggia confinante con quella libera non viene pulita.????È sopratutto loro che stanno a guardare cosa succede in quelle nottate perché non si può fare in modo che non avvenga tutto questo.Mi dispiace ma finché ci sarà questo menefreghismo da parte di tutti non si andrà da nessuna parte.La situazione non cambierà. La gente non ha rispetto del bene comune

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