“Uomo innamorato della vita e dell’uomo”, chi era Michele Di Schiena

michele di schiena

BRINDISI – In ricordo di Michele De Schiena la lettera dei suoi amici

“Ha arricchito le nostre vite con l’energia premurosa della sua presenza: un’attenzione continua nei riguardi di ciascuno e di tutti; carezze e parole franche di chi è profondamente innamorato della vita e dell’uomo, e ne cerca e vive continuamente la verità.

Michele è stato originale e acutissimo testimone di sintesi sempre nuove tra i tanti aspetti della vita: una urgenza di unità che dalla vita personale passa a quella sociale fino a sentirsi parte dell’unica famiglia umana. Una urgenza di unità a iniziare dalla ricchezza del suo mondo interiore, dei suoi orizzonti ideali, dei suoi interessi: la passione per il Vangelo e la Costituzione repubblicana, la centralità della scelta dei poveri e il rigore professionale di Magistrato, l’appartenenza sofferta, e segnata dal servizio, alla Chiesa, la condivisione della fatica di costruire e ricostruire la città di tutti gli uomini.

Una ricerca di unità e condivisione di ideali che parte da lontano, quando giovane dirigente provinciale delle ACLI, nel 1957, partecipa a quell’incontro nazionale dell’Associazione, durante il quale, alla notizia della morte di Giuseppe Di Vittorio, scatta in piedi insieme agli altri convenuti in un applauso commosso di riconoscenza. E di lì a poco avvia il contatto con Padre Pio a cui sarà sempre grato per alcuni consigli ricevuti mentre è Commissario di polizia.

Una tensione fortissima, civile, morale, evangelica che porta con sé quando da Magistrato, all’inizio degli anni ’70, viene trasferito a Brindisi.

La Chiesa di Brindisi vive il passaggio del dopo Concilio segnato dai primi conflitti e la città vive le contraddizioni di uno sviluppo economico e sociale caratterizzato da nuovi squilibri.

Michele è testimone e protagonista di questa vicenda.

Presidente diocesano dell’Azione Cattolica, mentre la chiesa è guidata dal nuovo Arcivescovo Settimio Todisco, promuove e sollecita un percorso di appropriazione del Concilio che è fatto di approfondimento biblico-spirituale di studio, di annuncio del Vangelo, di promozione umana, di maturazione di consapevolezza di chiesa, in una continua attenzione ai fatti e alle questioni urgenti che appartenevano alla vita delle varie città della Diocesi di quegli anni ’70-80.

Un servizio che toccava nervi scoperti della chiesa: la libertà e la distanza rispetto al potere politico; l’attenzione reale ai vari aspetti della emarginazione, sociale, civile ed economica; il confronto e la collaborazione con soggetti associativi di diversa ispirazione ideale; il superamento di forme radicate di clericalismo; la responsabilità e la libertà della presenza laicale.

Promuove e sostiene poi iniziative tese a dare un contributo culturale, politico e sociale al rinnovamento della città, soprattutto davanti ad alcune emergenze: quella ambientale, quella riguardante la insostenibilità di un modello di sviluppo che procura disoccupazione, malattie e povertà, quella riguardante il preoccupante, progressivo svuotamento della Costituzione. Fino alla realizzazione di quel contributo così importante raccolto nel testo “Cambiare rotta”.

Avremo modo di approfondire e sviluppare la presenza e il servizio di Michele nella Città e nella Chiesa di Brindisi.

In questo momento facciamo memoria della sua umanità trasparente, capace di cadere in ginocchio perché l’uomo impoverito che gli era di fronte potesse rialzarsi.

Peppino Apruzzi – Giancarlo Canuto – Angela Colasuonno – Cristina Corigliano e Salvatore Lezzi– Rosaria Decataldo – Maria Grazia Di Giulio – Mimina Diviggiano e Fortunato Sconosciuto– Aurora Molfetta e Luca Esperti – Raffaele Falcone – Cinzia Mondatore e Antonio Greco– Gabriella Greco – Bruno Mitrugno – Mariella Paiano – Franco Pellegrino – Albarosa Sanzo e Maurizio Portaluri – Giovanna Vantaggiato

 

1 Commento

  1. Grandissimo Magistrato , personalmente conosciuto nella mia infanzia quando il mio Papa’ Maresciallo dell ‘Aeronautica con la specializzazione di Infermiere li faceva le iniezioni a domicilio quando il Signor Magistrato Michele Di schiena aveva bisogno , io con il mio Papa’mi recavo a casa sua dove ho avuto modo di conoscerlo , una persona molto umana con un ‘ empatia per il prossimo e’ sempre disponibile .

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