Venticinque euro per 9 giorni, arrestato per sfruttamento il gestore di un maneggio

SAN PIETRO VERNOTICO –  Venticinque euro per 9 giorni, questa era la retribuzione di un giovane straniero di 23 anni che lavorava nelle stalle di un maneggio. Lotta al lavoro nero, i carabinieri  arrestano il titolare di un maneggio di San Pietro. I Carabinieri del Nucleo Investigativo con il supporto del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brindisi, al fine di contrastare il fenomeno dell’intermediazione illecita di manodopera e lo sfruttamento del lavoro, hanno arrestato  in flagranza di reato Nunzio Auricchio  39enne originario di Napoli, ma residente a San Pietro Vernotico e titolare di maneggio in contrada “Fondo”.

Il reato contestato è lo sfruttamento del lavoro nelle ipotesi aggravate, oltre a numerose violazioni relative al testo unico ambientale e su salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, quali la mancata sottoposizione a visita medica dei lavoratori presenti in azienda, la mancata consegna dei dispositivi di protezione individuale, la mancata informazione del personale sui rischi in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, la mancata formazione del personale e il suo addestramento.

Durante il controllo è stata notata la presenza di un bracciante di etnia africana, di 23 anni, intento ad effettuare la pulizia delle stalle e accudimento di equini. Il bracciante non era provvisto di idonee calzature e dei relativi indumenti previsti per la prevenzione degli infortuni. Nel maneggio, nel quale erano presenti 8 cavalli,  i militari hanno accertato altre violazioni  In particolare è stato smaltito illecitamente, con sversamento nel terreno e mediante incendio, materiale plastico, biologico e scarti proventi delle pulizie delle stalle equine;   tutti gli equini erano detenuti in condizioni incompatibili con la loro natura, in pessime condizioni igienico-sanitarie, addirittura in tre casi senza microchip   le condizioni di lavoro particolarmente onerose del 23enne africano non hanno rispettato sistematicamente la normativa contrattuale (in nero e per niente pagato), di salute e di sicurezza sul lavoro (privo di visite mediche, dispositivi di protezione e senza formazione e informazione .

Dal racconto del lavoratore avvenuto anche con l’ausilio di un interprete, è emerso che era stato occupato “in nero”, poiché non regolarmente assunti dall’imprenditore. In particolare, è stato accertato che il lavoratore con permesso di soggiorno regolare per fini umanitari, in evidente stato di bisogno in quanto privo di qualsiasi mezzo di sostentamento aveva percepito solamente 25 euro per 9 giorni di lavoro, un corrispettivo orario inferiore a fronte di quanto contemplato dalla retribuzione oraria prevista dal contratto collettivo territoriale. L’intera area adibita a maneggio ed i terreni circostanti sono stati sottoposti a sequestro e, a seguito di ispezione sanitaria eseguita da personale veterinario dell’Asl di Brindisi, gli equini presenti sono stati affidati in custodia giudiziale ad una donna, 43enne del luogo, compagna dell’arrestato. All’imprenditore agricolo sono state anche contestate sanzioni amministrative per complessivi 20.000,00 euro e comminate ammende per complessivi 32.000,00 euro, con immediata sospensione dell’attività imprenditoriale. L’arrestato è stato tradotto nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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