13 REASONS WHY: una sconcertante verità dei nostri giorni

PER LA RUBRICA 40 MINUTI- Una serie forte da digerire, dove il voler vedere come va a finire, combatte con il voler spegnere immediatamente per non guardare determinate immagini. Una serie in cui la prima e la seconda stagione sono di due qualità differenti e per tanti versi hanno diviso il pubblico. 13 Reasons Why è una serie televisiva statunitense, ideata da Brian Yorkey ed ispirata al romanzo 13 di Jay Asher.

Trama – La storia ti cattura fin da subito, perché ruota attorno al suicidio di Hannah Baker, un’adolescente che frequenta la Liberty High School. Il titolo della serie tv risulta essere molto significativo poiché la ragazza poco prima di suicidarsi registra sette cassetta audio in cui spiega i 13 motivi (che poi scopriremo essere delle persone in carne ed ossa) che l’hanno spinta a prendere quell’amara decisione. La prima puntata inizia con Clay Jensen (studente della Liberty e particolarmente legato a Hannah) che fuori dalla porta di casa trova queste cassette e, non appena ascolta la prima, capisce di essere coinvolto in qualche modo in questa storia. Le parole che Hannah Beker pronuncia nella prima cassetta sono “ se anche tu hai queste cassette, è perché sei uno dei motivi. Non ti dirò in quale cassetta comparirai, ma non temere: se hai ricevuto questa simpatica scatola il tuo nome spunterà, te l’assicuro.”. Le regole del gioco che Hannah ha imposto sono semplici: chi riceve deve ascoltare tutte le cassette e passarle al prossimo. Ogni lato di ciascuna cassetta è il tema di un episodio ed ecco il perché dei tredici episodi della prima stagione.

In questa serie tv i temi importanti trattati sono davvero tanti. 13 è stata acclamata dalla critica, che ha lodato l’interpretazione del cast e l’approccio a temi delicati come il suicidio, la violenza sessuale, l’omosessualità ma soprattutto il bullismo. Ma proprio il modo in cui tali temi sono stati affrontati ha anche suscitato parecchie critiche. I temi che meritano di essere trattati sono due: il bullismo e il giusto modo di guardare questa serie.

Il male del secolo – Il bullismo è un tema profondamente attuale e ogni giorno ne sentiamo parlare continuamente alcune volte la vicenda ha un epilogo positivo, altre, come nel caso di Hannah, va a finire molto male. La serie tv affronta questo tema in modo molto crudo; lei vive una condizione che purtroppo molti ragazzini vivono anche nella nostra società. È allarmante il fatto che 13, che a molti è sembrato presentasse una situazione surreale e troppo esagerata, invece si sia rivelata di una verità che sconvolge e allarma. La prima stagione racconta le difficoltà di una ragazza che si adatta in una scuola nuova. La comunità che dovrebbe accogliere, si è arrogata il diritto di giudicarla ancor prima di conoscerla e la cosa più sconcertante è che le voci che giravano sul suo conto, non erano affatto vere o comunque erano frutto di un collage di situazioni sbagliate che Hannah aveva vissuto, facendo risultare un’immagine di lei totalmente sbagliata.

Come guardare 13 Reasons Why – Proprio per i forti temi trattati e per le scene troppo esplicite e crude che ci sono all’interno della serie tv, 13 non può essere visto con leggerezza. Questa serie targata Netflix contiene delle scene (nella seconda stagione molte di più che nella prima) di una crudeltà disarmante che purtroppo potrebbe essere mal interpretata da un pubblico più giovane. A mio parere determinate scene non erano necessarie, il concetto era già passato forte e chiaro, senza l’introduzione di scenari che sicuramente hanno mostrato la bravura degli attori (tutti molto giovani), ma che hanno portato sconcerto nello spettatore. Si può insegnare senza sconcertare. Alla fine della seconda stagione ero più scioccata da una delle scene della puntata 12 (chi l’ha visto sa bene a cosa mi riferisco) che a godermi il finale o a pensare a tutti gli insegnamenti che 13 prometteva di diffondere. A mio parere TROPPO e questo mi porta a dire che sicuramente è una serie che ti fa riflettere, ma non assolutamente raccomandata a un pubblico troppo giovane che potrebbe o rimanerne sconcertato o (quel che è peggio) trarne ispirazione.

Rassegna – In definitiva, è una serie che rapisce fin da subito perché anche tu come Clay vuoi sapere in primis i motivi per i quali Hannah ha deciso di suicidarsi, ma anche perché Clay, che pare essere l’amico perfetto, si trova citato nelle fatidiche cassette. Cosa avrà mai fatto di così grave da trovarsi lì? La prima stagione è coinvolgente, non riesci a staccartene proprio perché sei spinto dalla curiosità di sapere come sono andate le cose, chi è coinvolto e chi ha fatto lo sgarro peggiore a Hannah. La seconda stagione per quanto mi riguarda è un flop. Sarebbe stata bella e originale se fosse rimasta una serie di un’unica stagione in cui venivano spiegati questi tredici motivi che hanno portato Hannah a suicidarsi così giovane. Quando ho saputo che usciva una seconda stagione, ho temuto che andasse a rovinare ciò che aveva costruito la prima. I miei timori erano fondati. Ho trovato la seconda assolutamente una forzatura, fuori luogo e quella “famosa” scena, di cui non parlo per non fare spoiler, è stata proprio la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Per rendere il concetto in una forma popolare direi “un troppo che stroppia”. Però devo dire che nonostante il flop della seconda stagione gli attori sono stati straordinari. Questi attori giovanissimi sono stati capaci di trasmettere emozioni forti come delusione, sconforto, rassegnazione e dolore in un modo così forte che è arrivato. Rumors raccontano che gli attori che interpretavano i compagni di scuola di Hannah, prima delle riprese, hanno fatto numerosi incontri con ragazzi vittime di bullismo e con i loro genitori per poter capire più affondo le miriadi di sensazioni che ruotano attorno a queste situazioni.

Da vedere? – Prima stagione assolutamente sì, per i più giovani magari sarebbe meglio se accompagnati da una figura adulta che possa guidare le riflessioni.

La seconda stagione, no. Una forzatura che potevano evitare.

 

Voto complessivo – se dovessi dare un voto complessivo darei un 6-. Se potessi giudicare le stagioni separatamente, la prima riceverebbe un 8, mentre la seconda un 2.

Scheda informativa

Genere: drammatico, giallo, thriller.

Stagioni: 2

  • 1° Stagione (2017)  13 puntate da 49 – 70 minuti.
  • 2° Stagione (2018)       13 puntate da 49 – 70 minuti.
  • 3°Stagione in programma per il 2019.

 

La trovate su NETFLIX.

Alberta Esposito

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*