Primo maggio, gli studenti affiggono un manifesto fuori dal Centro impiego

BRINDISI – Tempi duri, quelli attuali, per il Primo maggio. La festa dei lavoratori è praticamente a rischio estinzione perché di lavoratori ce ne sono sempre di meno, come attestano i dati provenienti dai maggiori istituti di statistica del Paese. Anche chi ancora non si è affacciato al mondo del lavoro, quindi, cerca di darsi da fare e dire la propria sul futuro che appare quanto mai a tinte fosche.

Gli studenti della Rete della conoscenza, di cui fanno parte anche quelli dell’Uds e di Link – Coordinamento universitario, hanno promosso in tutta Italia iniziative di protesta contro la precarietà e le politiche che la alimentano. A Brindisi  l’Uds ha appeso uno striscione presso la sede del Centro dell’Impiego che recita: “il nostro futuro non è il jobs act, larghe intese precarie verso il 17 maggio e l’11 luglio”.

«Ci sentiamo infatti di rigettare con decisione il jobs act del governo Renzi che non fa altro che rafforzare la condizione di precarietà del lavoro e della vita e svilire il ruolo della formazione nel nostro paese. La nostra organizzazione, infatti, farà parte delle grandi coalizioni sociali che si mobiliteranno nei prossimi mesi contro austerity e privatizzazioni a Roma il 17 maggio e l’11 luglio a Torino in occasione del summit europeo sulla disoccupazione giovanile». Il dramma della disoccupazione giovanile, dunque, tiene banco anche nel giorno in cui si festeggerebbe chi un lavoro ce l’ha.

«Costruire le “larghe intese precarie” significa rispondere alla frammentazione della società e del mercato del lavoro, rovesciare la governance che ha prodotto la crisi attraverso una presa di parola collettiva di chi vive ogni giorno la precarietà, studenti e lavoratori, attivando processi di partecipazione ampia e democratica. Il nostro Primo maggio di lotta vuole parlare al futuro: le nostre vite ci aspettano fuori dalla precarietà e sono tutte da conquistare!».

BrindisiOggi

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