Abusava della figlia e picchiava la moglie, in carcere operaio

SAN VITO DEI NORMANNI- Storia di abusi e violenza tra le mura domestiche vittime una donna di circa 40 anni e la sua figlioletta, una ragazzina di appena 14 anni. Un dramma consumato in famiglia perché a commettere le violenze sarebbe stato proprio il capo famiglia, un operaio di 46 anni.

E’ accaduto a San Vito dei Normanni. Le manette ai polsi dell’uomo sono scattate al termine di un anno di indagini che ha portato i carabinieri della locale stazione a verificare che tra il 2012 e 2013 l’operaio aveva abusato sessualmente della figlia minacciandola e picchiandola , non solo , stesso trattamento era stato riservato alla moglie che alla fine ha trovato il coraggio di denunciare il marito.

Dalla denuncia quindi era scattata l’indagine. Numerosi gli elementi raccolti dagli investigatori che hanno consentito così di chiudere il cerchio e ricostruire il quadro famigliare.

 I carabinieri della Stazione di San Vito dei Normanni hanno  così eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal  gip del Tribunale di Brindisi nei confronti dell’operaio , per lui le accuse sono di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.

L’uomo è ora ristretto nel carcere di Brindisi a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Aumentano così le denunce per maltrattamenti e violenza in famiglia questo grazie ad una nuova normativa che consente di tutelare maggiormente le vittime. Oggi le donne, in particolar modo, hanno gli strumenti per potersi difendere , le pene sono più severe.

Il nuovo decreto legge prevede l’aumento di un terzo della pena se alla violenza assiste un minore e/o se la vittima è in gravidanza e/o se la violenza è commessa dal coniuge (anche se separato) e dal compagno (anche se non convivente). Non solo, è previsto l’arresto obbligatorio in caso di flagranza per reati di maltrattamento familiare e stalking. Ciò significa che le forze dell’ordine saranno obbligate al fermo di colui che viene sorpreso in un atto di violenza domestica o di stalking.
Alle forze  dell’ordine  viene data la possibilità di buttare fuori di casa il coniuge (o compagno) violento se c’è un rischio per l’integrità fisica della donna. Viene così impedito a chi è violento in casa di avvicinarsi ai luoghi domestici. Una volta sporta querela per violenza e maltrattamenti, quella querela sarà irrevocabile. Si sottrae dunque la vittima al rischio di una nuova intimidazione tendente a farle ritirare la querela.

Lucia Pezzuto

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