Accoltellamento a Torre: la 25enne si aggrava trasportata a Bari, ritrovato il coltello

TORRE SANTA SUSANNA- Torre Santa Susanna è ancora sgomenta per quello che è accaduto la sera di Capodanno. Due fidanzati sono in ospedale in prognosi riservata perché accoltellati dall’ex della ragazza, mentre l’uomo poi è stato trovato carbonizzato. La giovane di 25 anni Federica Guzzo è stata trasferita questa mattina nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Bari, le sue condizioni si sono aggravate durante la notte. La ragazza è stata colpita dal suo ex, Pierluigi Di Punzio 34 anni di Torre Santa Susanna,  con un coltello alla gola e al torace. Il fidanzato è ancora ricoverato al Vito Fazzi di Lecce dove ieri è stato sottoposto ad un intervento chirurgico, anche lui con un taglio alla gola.

Per gli investigatori  al momento non ci sarebbero dubbi che si sia trattato di un suicidio, lo direbbero tutti gli elementi, compreso quello che il cadavere di Pierluigi Di Punzio è stato trovato nella campagna di proprietà di famiglia. Ma per mettere un punto si  attende l’esito dell’autopsia disposta dal pm Milto De Nozza. Lunedì mattina sarà conferito l’incarico al medico legale Antonio Carusi e nel pomeriggio sarà eseguita.

Intanto nella giornata di ieri i carabinieri di Torre Sana Susanna e della Compagnia di Francavilla Fontana coordinati dal capitano Maggio hanno ritrovato il coltello ancora sporco di sangue che sarebbe stato utilizzato dall’uomo per aggredire i due fidanzati. L’arma è stata ritrovata nelle vicinanze della zona in cui si è verificata la lite la sera dell’1 gennaio scorso, in una strada della zona industriale di Torre Santa Susanna. Sulla dinamica dell’aggressione quasi tutti i tasselli si sono incastrati, ci sarebbero dei testimoni oculari a confermarla, gli stessi che hanno chiamato i soccorsi. Sarebbe stato visto Di Punzio impugnare prima un fucile da caccia, avrebbe anche sparato due colpi andati a vuoto, i carabinieri hanno trovato il fucile con la chiusura. Poi con un coltello avrebbe aggredito i due. L’unico vuoto che si cercando di colmare e il passaggio dalla zona industriale alla casa del nonno dove il 34enne ha preso il furgone con il quale poi si è recato nell’uliveto di famiglia dove è stato trovato morto. Non è chiaro se avesse raggiunto l’abitazione a piedi o se fosse andato qualcuno a prenderlo. Per questo i militari hanno acquisito le immagini delle telecamere di video sorveglianza della zona.  Non si vuole lasciare nulla al caso. Si cerca di dare una risposta ad ogni cosa. Il furgone di Di Punzio è stato ritrovato grazie alla posizione satellitare del cellulare che è rimasto acceso sino a poche ore prima del ritrovamento.

Lucia Portolano

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