Affare carbone, archiviata l’indagine su Cannalire

BRINDISI- Francesco-Cannalire“Non sono stati ravvisati estremi di reato” per questo il gip Giuseppe Licci ha accolto la richiesta di archiviazione dei pm Giuseppe De Nozza e Marco D’Agostino dell’inchiesta che ha visto indagati l’ex assessore alla Programmazione economica Francesco Cannalire, oggi consigliere comunale Api, l’imprenditore Mimmo Convertino, l’allora segretario dell’Autorità portuale Nicola Del Nobile, e l’ex sindaco di Brindisi Giovanni Antonino. Le ipotesi di reato erano  abuso d’ufficio e corruzione, ma per tutti e quattro, difesi dall’avvocato Massimo Manfreda, è arrivata l’archiviazione. Per i magistrati inquirenti non vi sono estremi di reato. L’indagine era partita dalla denuncia dei due imprenditori brindisini Pasquale  Giurgola e Teodoro Titi per un affare riguardante la movimentazione del carbone di Edipower.  L’intento era quella di costituire una società che potesse offrire il proprio servizio per la movimentazione del combustibile a Costa Morena, per questo ci fu un incontro tra i quattro al quale Cannalire avrebbe invitato anche gli altri due imprenditori, quelli che poi hanno denunciato il fatto. L’amministratore del Comune era stato accusato di aver fatto da tramite per Antonino e Convertino. Ora il capitolo si chiude, Cannalire dopo l’avviso di garanzia ricevuto  a settembre 2012, fu costretto a dare le proprie dimissioni da assessore della giunta Consales. Nessuno immaginava che dopo pochi mesi anche il sindaco e altri due assessori sarebbero finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura in diversi procedimenti giudiziari, le indagini sono tuttora in corso.

Lu.Po.

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