Aiace non ricorda nulla. L’avvocato chiede la perizia, il giudice si riserva.

TARANTO- “Non ricordo”. Ha risposto così a quasi tutte le domande  Giuseppe Giordano,  catturato dopo 4 mesi latitanza venerdì pomeriggio dai carabinieri di Manduria. Ieri mattina si è tenuto l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Taranto, alla presenza del gip Patrizia Tudisco, e del legale di Giordano, l’avvocato Ladislao Massari. L’uomo,  che deve scontare 30 anni di carcere per l’omicidio di mafia di Santino Vantaggiato, è apparso in stato confusionale. Alla maggior parte delle domande ha risposto che non ricordava.

 Al magistrato ha detto di essere latitante da qualche giorno, quando in realtà lo era da 4 mesi. Il suo avvocato ha chiesto una perizia medica psichiatrica per verificare la compatibilità di Aiace, così viene chiamato nel giro Giordano, con il regime carcerario. Il gip si è riservato, nella stesso tempo ha convalidato l’arresto, in quanto Giordano è oggi accusato anche di omicidio colposo avendo sparato ai carabinieri negli istanti prima della sua cattura.

Aiace prima della sua latitanza si trovava agli arresti domiciliari, proprio perché risultato incompatibile con il regime carcerario. Poi dopo la sentenza definitiva per l’omicidio Vantaggiato era scappato facendo perdere le proprie tracce. L’avvocato Massari ha chiesto la perizia per verificare le reali condizioni psichiche dell’uomo.

Intanto il gip ha convalidato l’arresto anche a Giuseppe Iunco, l’uomo che era in compagnia con Giordano il giorno della cattura. Iunco accusato di favoreggiamento e lesioni a pubblico ufficiale ha riferito che non sapevo che Aiace fosse in stato di latitanza.

Lu.Po.

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