Altrochè città turistica: “Attesa estenuante al terminal senza aria condizionata”

Il post su fb della turista

BRINDISI – Brindisi città turistica. Brindisi città di mare. A Brindisi arrivano le crociere. Ma l’accoglienza per turisti e croceristi c’è a Brindisi? Qualcosa fa pensare che questa ‘nota’ accoglienza non esista. “Un’attesa estenuante nel terminal crociere a Costa Morena senza aria condizionata. Bambini ed anziani affaticati in attesa di partire. Grazie per la bella accoglienza”. A scriverlo sul social network facebook è una turista di passaggio da Brindisi.

Ecco, questo è quello che accade nella bellissima Brindisi, nella città che offre uno dei porti più grandi d’Europa ed offre un patrimonio artistico da invidiare. Ma la colpa di chi è? Non può essere mica della città in sè per sé. Una città non può governarsi da sola ed esistono le Autorità portuali per gestire anche l’accoglienza e l’assistenza dei viaggiatori nelle città turistiche.

Ma qui siamo sempre alle solite. La segnalazione che abbiamo voluto portare in cronaca oggi e che fa arrossire (e non poco) Brindisi e le sue bellezze non è l’unica e sola (purtroppo). Questa si potrebbe considerare l’ennesima.

Per sapere qualcosa in più e capire se ciò che ha scritto la viaggiatrice è vero, lo abbiamo chiesto direttamente a Raffaele Giove, presidente degli operatori turistici di Brindisi.

Dott. Giove, ma è vero che nel Terminal di Costa Morena non c’è l’aria condizionata?

Raffaele Giove

“Perché Brindisi ha un terminal? (Esordisce sorridendo Giove ndr). Quello è solo un terminale in legno che quando piove va anche tutto dentro e non è certo da considerarsi un terminal dell’accoglienza turistica. A Brindisi non abbiamo nemmeno l’accoglienza”.

Giove è un fiume in piena. Da un lato racconta la sua bella Brindisi degli anni ’60, quando si poteva parlare di accoglienza turistica e quando i flussi turistici erano talmente alti da garantire alla città un’economia florida, mentre dall’altro lato sottolinea, amareggiato, come adesso tutto questo è inesistente.

 

“Secondo lei (si riferisce alla giornalista ndr) – continua Giove – un terminal che non ha un punto di Pronto soccorso, dove non c’è un’ambulanza per le emergenze, dove non esiste un’infermeria, può considerarsi un terminal per l’accoglienza? Secondo me no. Manca tutto il filo dell’accoglienza così come manca anche l’aria condizionata e se c’è non funziona e non vi è nessuno che la ripari. In termini di turismo noi siamo gli ultimi per l’accoglienza”.

Il porto di Brindisi

Brindisi con un porto così vasto e un aeroporto ormai sviluppato è considerata meta strategica per il turismo. I viaggiatori, seppur di mare o terra, hanno sempre transitato da questa magnifica città per raggiungere altre destinazioni.

“Da uno studio da me condotto – sottolinea Giove – dal 1950 al 2013 sono transitati a Brindisi ben 35milioni di turisti. Assicuro che sono tantissimi. Ma purtroppo qui adesso manca tutto. Da quando sono sparite le navi dal porto interno, è sparita la città. Brindisi si è fermata. Da 15 anni che Brindisi offre solo povertà e disoccupazione a causa della politica brindisina che se n’è fregata. E’ stata proprio la politica ad allontanare il porto dalla città. Brindisi è uno dei primi porti d’Europa, forse il più grande. Ma qualcuno ancora non l’ha ben inteso”.

Va anche ricordato che qualche mese fa, prima che iniziasse la stagione croceristica, è stato stipulato un protocollo d’intesa tra Comune di Brindisi (ex amministrazione Carluccio) e l’Autorità portuale dove si evinceva (come si legge anche nelle foto ndr) che sono stati investiti dei soldi per l’assistenza e l’accoglienza dei turisti.

Ma quando poi tutto questo è solo scritto su carta e in concreto non esiste, chi pagherà il conto? Brindisi, sempre Brindisi, purtroppo.

Maristella De Michele

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