Ancora nessuna soluzione per Mina e le sue figlie, la donna presenta una denuncia

BRINDISI – Mina Simmini, la mamma brindisina con due figlie disabili che abita al quarto piano in un alloggio popolare senza ascensore, non si ferma e presenta una denuncia ai carabinieri: “Io non mi fermerò finchè il Comune non troverà una soluzione alla mia famiglia. Le mie figlie si stanno ammalando ancora di più perché costrette a stare rinchiuse in casa” afferma la donna.

Da quattro mesi le figlie di Mina, una di 21 e l’altra di 24 anni, disabili e con gravi problemi di deambulazione, sono costrette a restare in casa perché l’ascensore del condominio popolare è rotto. In più occasioni, la donna ha chiesto aiuto al Comune di Brindisi, che nel frattempo ha provveduto a recapitare un montascale. Ma essendo una soluzione provvisoria, l’attrezzo, non è semplice da utilizzare e quindi la donna è costretta quasi quotidianamente a richiedere l’intervento dei vigili fuoco.

Mina Simmini

“Non ce la faccio più – ha ribadito Mina a BrindisiOggi.it – sono stanca e ancor di più le mie ragazze. Non possiamo andare avanti così ed è per questo che mi sono rivolta ai carabinieri. L’altro giorno sono andata nuovamente in Comune e mi hanno risposto che l’appartamento nel quale dovremmo essere trasferite non è ancora disponibile poiché la casa in cui dovrebbe essere traslocata la donna è stato occupato abusivamente”.

Questa madre brindisina è disperata. Ora – racconta ancora – viste le imminenti festività pasquali, sarà costretta insieme alle figlie a restare intrappolata in casa. L’eco della vicenda di Mina ha scatenato l’indignazione popolare ma anche lo spirito di solidarietà, in molti si sono offerti di aiutarla ma per lei la soluzione è quella che il Comune aggiusti l’ascensore (dicono che per la riparazione siano necessari 16mila euro) o l’assegnazione di un altro alloggio popolare.

La storia di Mina e delle sue figlie, ormai, nei corridoi di palazzo di Città la conoscono bene.

“Mi hanno detto che finchè quell’altro alloggio non sarà libero, loro non possono muoversi. Ma io così non vivo più e vale lo stesso per le mie figlie che pian piano si stanno ammalando sempre di più. Chiederò tutti i danni per le mie figlie. Io non mi fermerò” conclude Mina Simmini.

BrindisiOggi

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