“Apertura Corso Garibaldi terminata la sperimentazione ed ora che si fa?”

BRINDISI- Corso Garibaldi aperto al traffico veicolare. Sono passati dieci mesi dal giorno in cui è partita la sperimentazione dell’apertura del corso e si attende di conoscere la decisione definitiva. Il sindaco Consales aveva infatti annunciato che si trattava di una prova e che sarebbe stato il consiglio comunale a decidere definitivamente sulla questione. Sulla questione riceviamo e pubblichiamo l’intervento del gruppo I mille di Corso Garibaldi.

“È ormai passato il 30 aprile, data in cui sarebbe dovuta terminare la sperimentazione dell’apertura al traffico di Corso Garibaldi.

A scrivere siamo ancora noi, “I Mille di Corso Garibaldi”, il gruppo di cittadini che esattamente un anno fa si è mobilitato attraverso manifestazioni pubbliche, una raccolta firme e molte altre iniziative, per contrastare la decisione del sindaco. Abbiamo atteso pazientemente che scadessero i termini stabiliti – e poi prorogati – della sperimentazione per tornare a farci sentire.

Quali erano le premesse di questo esperimento? Sulla base di quali dati si stabilirà l’esito? In assenza di centraline dello smog, di rilevatori di autoveicoli e pedoni, e soprattutto di risposte istituzionali, dobbiamo accontentarci dei nostri occhi per capire come sono andati questi mesi.

La circolazione veicolare sembra peggiorata. La piccola corsia ricavata sul corso incanala le macchine verso una destinazione – ad oggi – rimasta ancora ignota. Piazza della Anime e Via Protospata non si sono liberate dal traffico e sullo stesso corso si formano con facilità lunghe code. Anche il cambio di accesso al parcheggio di Via del Mare non sembra aver una logica: era molto più comodo e più sicuro il vecchio accesso su via del Mare.

Gli esercizi commerciali non hanno tratto alcun beneficio – come molti invece si aspettavano –  dalla riapertura al traffico del corso: attività consolidate e ben gestite hanno chiuso i battenti, dal frequentatissimo 99 centesimi alla storica boutique Mauro.

In pochissimi mesi, come in molti avevamo tristemente pronosticato, hanno ceduto le chianche di Apricena in più punti, costringendo il Comune a ripetuti lavori di manutenzione, ovviamente pagati da noi contribuenti: gli automobilisti ben ricorderanno gli interventi dello scorso inverno, che li hanno costretti ad un nevrotico slalom tra le fioriere.

A noi cittadini, insomma, questa riapertura è sembrata non solo inutile ma anche dannosa.

Lì dove c’erano famiglie che lasciavano con relativa tranquillità i propri bambini correre e giocare, adesso ci sono marciapiedi semi-deserti e serrande abbassate.”

Lì dove tanti visitatori passeggiavano entusiasti del nostro “bellissimo corso che scende verso il mare” – ne abbiamo incontrati tanti mentre raccoglievamo le 4000 firme contro la riapertura –  sono rimasti solo pochi cittadini che svolgono le proprie commissioni di corsa, in fuga dallo smog e dall’inquinamento acustico.

Come se non bastasse il centro, che dovrebbe essere il vero cuore pulsante di ogni realtà urbana, viene mortificato da fenomeni di bullismo nei confronti dei pedoni già intossicati dai gas di scarico.

Nel resto d’Italia c’è una netta tendenza a dedicare sempre più zone alle passeggiate e al traffico pedonale, allontanando lo smog cancerogeno dai polmoni di quanti vogliono vivere la propria città. Purtroppo a Brindisi si è perso un anno insistendo nella direzione opposta.

E non ci consola che viale Regina Margherita dovrebbe venire chiuso al traffico come “baratto” per Corso Garibaldi, dal momento che non c’è alcuna valida ragione per non tenerli pedonali entrambi.

Invitiamo ancora il sindaco a tornare indietro, da uomo intelligente, sulla sua decisione e a dare dignità ai corsi, testimoni dell’apertura della nostra città ai grandi traffici commerciali ai tempi della Valigia delle Indie.

Sindaco, approfitti dei consigli dei tanti cittadini desiderosi di migliorare la propria città per adeguarla agli standard italiani ed europei.In fondo vale la pena di relegare Brindisi in fondo alle classifiche per un serpentone di autoveicoli?”

Brindisioggi

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