Appalti Asl: chiesto il rinvio a giudizio per 51, il giudice deciderà il 17

BRINDISI- Appalti truccati alla Asl di Brindisi, con l’affidamento sempre agli stessi imprenditori,  subappalti ad aziende intestate ai familiari dei tecnici sino all’utilizzo di un’auto di servizio per andare ad un congresso del partito democratico. Il pubblico ministero Giuseppe De Nozza durante l’udienza preliminare svoltasi oggi davanti al gup Stefania De Angelis ha chiesto il rinvio a giudizio per 51 persone tra dirigenti della Asl brindisina, il responsabile dell’area tecnica Vincenzo Corso (già a processo per la stessa vicenda ma in un primo stralcio) accusato di peculato con il capogruppo del Pd al consiglio comunale Salvatore Brigante, suo figlio Alberto  Corso accusato di riciclaggio, entrambi difesi dall’avvocato Rosario Almiento, e il consigliere comunale Cosimo Elmo (Forza Italia) geometra della Asl. Nell’inchiesta è implicato un altro consigliere comunale Antonio Ferrari (Centro democratico) già a processo.

Cinque dei 51 imputati hanno chiesto di essere giudicati con rito abbreviato. Si tratta dell’ex direttore generale dell’Asl di Brindisi, Rodolfo Rollo, dell’ex direttore amministrativo Alfredo Rampino, del direttore dell’area gestione Patrimonio Andrea Chiari, di Mauro Albanese, dirigente del servizio farmaceutico e di Ignazio Buonsanto,  difesi dall’avvocato Massimo Manfreda.

Il 17 settembre prossimo il gup deciderà  sulla richiesta di rinvio a giudizio.

Tra le vicende anche quella dell’utilizzo di un’auto di servizio della Asl che vede accusato di peculato il consigliere Brigante (medico dell’ospedale brindisino) che avrebbe chiesto ad un dirigente e ottenuto poi da Corso la vettura di proprietà pubblica per andare a Roma, insieme ad altre due persone,  ad un  congresso dei Ds.

L’operazione fu messa a segno nel novembre 2013 dai carabinieri dei Nas di Taranto e dalla Guardia di Finanza di Brindisi portò all’arresto di 22 persone, 133 gli indagati. Un terremoto giudiziario che vide  al centro dirigenti  dell’azienda sanitaria, politici  vecchi e nuovi. Anche alcuni ex consiglieri regionali e dirigenti del Pd, prima Ds e Margherita,  per loro p giunta poi la  prescrizione.

Tredici degli arrestati sono già a processo con rito abbreviato.

 Durante le indagini vennero alla luce, secondo gli inquirenti, 38 gare truccate dal 2006 al 2011 per un giro di affari di 34 milioni di euro.  I reati contestati vanno dall’associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti e  rivelazione di segreti d’ufficio, falso ideologico per induzione e corruzione.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*