Appalti e arresti Asl: Area tecnica nel mirino, dopo due anni tutti trasferiti

BRINDISI- Tutti trasferiti. Dopo due anni dagli arresti  per presunto giro di appalti truccati alla Asl di Brindisi la nuova direzione sanitaria ha svuotato l’Area tecnica, punto nevralgico della gestione degli appalti incriminati. Il provvedimento di trasferimento che ha colpito sei dipendenti tra geometri e periti è stato adottato qualche giorno fa su sollecitazione anche dell’Anac (agenzia nazionale anticorruzione) che aveva inviato all’Asl brindisina una specifica richiesta. I sei dipendenti sono stati dislocati in altri settori, dopo anni hanno lasciato i loro incarichi. Tra questi il consigliere comunale, che svolgeva la funzione di geometra presso l’azienda sanitaria locale, Cosimo Elmo, prima indagato e poi imputato nella vicenda, mentre il consigliere comunale Antonio Ferrari anche lui geometra dell’Area tecnica ha seguito un iter diverso, essendo stato arrestato già a novembre 2013.

Secondo l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza di Brindisi e i carabinieri dei Nas di Taranto a capo di quella che è stata considerata un’associazione c’era il responsabile dell’Area tecnica Vincenzo Corso.

 Questo non è l’unico provvedimento assunto dalla nuova direzione, che in base alla norma anti corruzione ha provveduto alla rotazione  dei diversi funzionari in tutti i settori.

Per l’attuale funzionamento dell’Area tecnica  il direttore generale della Asl Pasqualone precisa che è in ballo il reclutamento di nuovi geometri e periti come prevede la legge 68.  In poche parole è stata già fatta in passato una selezione e si sta completando la graduatoria. Molte delle attività dell’ufficio tecnico sono comunque state trasferite in altri uffici per poter operare in questi mesi. “Era già nostro intendimento- spiega Pasqualone- disporre i trasferimenti, sollecitati anche dall’Anac, ma attendavamo di reclutare personale per l’Area tecnica e garantire il funzionamento”.

Intanto il 17 settembre scorso il gup ha rinviato a giudizio 33 persone, per altre 12 il giudizio era già in corso. Gli imputati vengono processati a vario titolo,  per associazione per delinquere, turbativa d’asta, utilizzazione di segreti d’ufficio, falso e peculato.

La Asl si è costituita parte civile e ha chiesto un risarcimento di 3 milioni di euro.

Lucia Portolano

5 Commenti

  1. La cosa che io dico, c’era bisogno che l’ANAC facesse richiesta all’ASL di prendere provvedimenti per i funzionari inquisiti? Doveva essere lei già da subito a rimuovere dalle loro rispettive funzioni quei personaggi ma non con un semplice passaggio di competenze e settori, ma con una vera e propria sospensione o addirittura, secondo il decreto Brunetta, di licenziamento in tronco. Inoltre Basta che vadano a controllare le proprietà e i conti correnti di ciascuno di loro e 2 + 2………

  2. Io non riesco a capire per quale dannatissimo motivo coloro che hanno cercato di frodare lo Stato, e pertanto l’intera comunità, debbano continuare ad usufruire di un posto pubblico e di denaro pubblico. E’ un’ingiustizia troppo palese.Una vergogna senza rimedio.

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