Approvato in consiglio comunale lo “ius soli” ad honorem per i bambini stranieri nati in Italia

LATIANO – Lo ius soli, il “diritto del suolo”, espressione giuridica che indica l’acquisizione della cittadinanza come conseguenza del fatto giuridico di essere nati nel territorio dello Stato, qualunque sia la cittadinanza posseduta dai genitori, è realtà a Latiano. Un bel segnale arriva dal consiglio comunale di Latiano. Nell’ultima seduta dell’assise, avvenuta venerdì scorso, si è votato e approvato un ordine del giorno, presentato dai consiglieri indipendenti, ex Udc, Mauro Vitale e Gabriele Argentieri, che conferisce la cittadinanza onoraria a tutti i bambini nati nel nostro Paese e residenti a Latiano. Uno ius soli ad honorem, insomma.

«L’idea – dichiarano i due consiglieri – ci è venuta dall’impulso che ci è arrivato dall’interessante iniziativa “Io come tu”, promossa congiuntamente dall’Unicef e dall’Anci, in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, per sensibilizzazione al riconoscimento della cittadinanza a tutti i bambini di origine straniera, nati in Italia». L’ordine del giorno di Vitale e Argentieri era stato presentato nel gennaio scorso e, nella seduta di venerdì, è stato votato all’unanimità dei presenti: alcuni consiglieri di centrodestra, infatti, al momento delle operazioni di voto hanno abbandonato l’aula, nonostante si trattasse di un’azione puramente simbolica. I motivi della proposta da parte dei consiglieri ex Udc sta in un ragionamento molto semplice, fatto dai due in seguito alla conoscenza della trovata dell’Unicef. «Questa iniziativa, tra diffusi consensi, ha incontrato l’apprezzamento ufficiale del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Attualmente, il diritto di cittadinanza, nel nostro Paese, è fondato sull’istituto dello “ius sanguinis”, cioè viene mantenuta la cittadinanza originaria dei genitori, anziché sullo “ius soli”, secondo cui è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori. Dunque, ancora oggi, purtroppo, il minorenne che nasce in Italia da genitori residenti e non cittadini diviene titolare soltanto di un permesso di soggiorno temporaneo, che deve essere rinnovato dai familiari fino alla maggiore età».

La convinzione che il futuro, non solo dell’Italia ma dell’Europa intera, sta anche nell’aumento del grado d’integrazione tra le popolazioni ha spinto Vitale e Argentieri a presentare la proposta al consiglio comunale che, fatte salve le eccezioni di cui sopra, ha accolto con estremo favore l’ordine del giorno, superando gli steccati di maggioranza e opposizione e riunendo tutti i consiglieri presenti sotto l’ombrello della civiltà e del rispetto dei diritti umani. Sarebbe bello se, un giorno, questo tipo di proposte potessero diventare realtà tangibile, senza restare delle iniziative simboliche, destinate a fare bella mostra di sé negli impolverati archivi di un consiglio comunale di provincia. Ai due consiglieri comunali che hanno portato all’attenzione dell’opinione pubblica la questione, comunque, va il merito di aver contribuito, almeno, alla discussione sul tema.

Maurizio Distante

1 Commento

  1. Nella m…. fino al collo adesso arriveranno anche dalla birmania e papuasia , altra gente, altri numeri di un bilancio di uno stato ”Bilancia”.

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