Bruciò vivo l’amante, abbreviato per Dora Buongiorno

 CAROVIGNO- Rito abbreviato per Dora Buongiorno, la 42enne di  Carovigno che la sera di Santo Stefano bruciò vivo l’amante, Cosimo De Fazio, imprenditore agricolo brindisino di 51 anni.  Il difensore della donna, Roberto Cavalera ha chiesto l’ammissione al rito alternativo, questo potrebbe significare uno sconto della pena. L’udienza è stata fissata il 19 settembre prossimo dinanzi al gup Valerio Fracassi.

Dora Buongiorno è accusata di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione , interrogata sulla vicenda ha riferito di aver compiuto quel gesto per difendersi da tutte le violenze subite negli anni. I due avevano una storia, durante la quale era nato anche un figlio, nello stesso tempo l’uomo viveva con la sua famiglia.

La donna che si trova rinchiusa nel carcere di Lecce ha confessato tutto, lo aveva già fatto la notte dell’arresto davanti agli agenti della  Squadra mobile di Brindisi che avevano indagato e ricostruito la vicenda.

Dora Buongiorno la sera del 26 dicembre scorso, a cena, aveva somministrato all’uomo un farmaco soporifero, poi si erano messi in macchina doveva accompagnarlo a casa. Arrivati nelle campagne tra Mesagne e San Vito dei Normanni con la scusa di un rapporto sessuale lo avrebbe convinto ad uscire dall’auto, una volta fuori lo ha cosparso di benzina e gli ha dato fuoco. De Fazio è morto dopo due giorni in  ospedale.

La famiglia della vittima ha sempre rigettato la versione  fornita dalla donna sulle violenze subite da De Fazio. I figli e i nipoti dell’imprenditore, difesi dagli avvocati Marcello Tamburini e Gianvito Lillo, si costituiranno parte civile. I figli dell’uomo sapevano della relazione extraconiugale, ma negano che il padre sia mai stato violento.

 BrindisiOggi

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