Arsenale nel muretto, forse della banda del bancomat

VILLA CASTELLI- Scoperto nelle campagne tra Villa Castelli e Martina Franca uno dei probabili depositi della banda del bancomat. Sotto un muretto a secco, in contrada Montefellone, agro di Villa Castelli, i militari dei carabinieri delle caserme dei due paesi hanno rinvenuto un vero e proprio arsenale nascosto in quello che potrebbe essere stato uno dei tanti appoggi in uso alla banda sgominata dalle forze dell’ordine l’8 agosto scorso.

Dopo l’inventario, i carabinieri hanno messo a referto una pistola semiautomatica calibro 7.65, completa di serbatoio con 6 proiettili del medesimo calibro; una pistola revolver calibro 10.35; 124 proiettili calibro 7.65; 10 cartucce calibro 16; 9 cartucce calibro 12; 2 cartucce calibro 12 a pallettoni; una paletta da segnalazione; 4 parrucche, 7 passamontagna, 5 berretti, 2 paia di guanti e un bilancino di precisione. Tutto l’armamentario ritrovato è stato posto sotto sequestro dagli uomini dell’Arma.

Gli elementi che spingono gli investigatori lungo la pista che porta alla banda del bancomat sono molteplici: oltre alla quantità e alla tipologia delle armi e del materiale ritrovato, anche la logistica del deposito rientra nell’area di azione della banda e rappresenta di per sé un naturale collegamento ai fatti riguardanti l’organizzazione criminale. In zona, infatti, sono stati trovati altri depositi simili, in cui il commando occultava mezzi, armi e munizioni che poi servivano per i colpi agli sportelli bancomat. I malviventi non avevano, o almeno non è ancora emerso dalle indagini, un covo stabile, fisso e attrezzato ma si appoggiavano a questi depositi volanti che, probabilmente, cambiavano sede periodicamente, usati per nascondere le attrezzature in loro uso e possesso.

I carabinieri, ora, stanno cercando le eventuali conferme a queste ipotesi, proseguendo le indagini su questa che pare essere una buona pista e che, se confermata, potrebbe portare grosse novità sulla cosiddetta banda del bancomat e sui colpi messi a segno fino all’8 agosto, giorno in cui i carabinieri hanno messo fine a quest’epopea criminale.

Maurizio Distante

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