Asili comunali: “Mia figlia non ammessa ma inseriti bimbi ancora non nati”

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Asili comunali, a Brindisi in graduatoria persino bambini “non ancora nati”.  Ogni anno si consuma una vera e propria battaglia attraverso le domande di partecipazione al bando per l’accesso agli asili comunali di Brindisi. Quest’anno, dopo due anni di pandemia, è ancora peggio. La denuncia arriva dalla mamma di una bimba di 15 mesi che allo stato attuale non è stata ammessa nonostante avesse tutte le carte in regola. La mamma della piccola Giorgia, che chiameremo così per tutela della privacy, negli ultimi due mesi ha tentato di far valere le sue ragioni a fronte di una graduatoria nella quale risultano ammessi persino bambini non ancora nati ma che i genitori si sono già premuniti di iscrivere pur di accaparrarsi un posto al nido comunale. Le graduatorie sono state pubblicate qualche settimana fa ed a fronte delle tante richieste purtroppo solo un esiguo numero di bambini è stato ammesso. “Ho presentato la domanda di partecipazione al bando lo scorso 3 giugno. Io lavoro, sono un’insegnante, ed anche mio marito lavora ma fuori e quindi sono sola con una bimba di 15 mesi- dice la mamma di Giorgia- Mi sembrava giusto portare mia figlia al nido, del resto quelli comunali nascono proprio per aiutare i genitori che lavorano. Ma visti i risultati non è così”. In questi mesi, dopo la pubblicazione della graduatoria che la escludeva,  la donna , ha evidenziato una serie di anomalie, per le quali,  tra l’altro, ha chiesto chiarimenti alla Cooperativa Gialla che gestisce il servizio. La prima anomalia, una tra le più eclatanti, è l’ammissione di bambini non ancora nati. “Come è possibile che mia figlia sia stata esclusa ed invece un bambino che porta data di nascita “9 agosto 2022” sia stato ammesso. E’ legittima una cosa simile? L’ho chiesto , non mi è stata data alcuna risposta”. La partecipazione al bando si basa sulla compilazione di una domanda sulla base della quale viene poi formulato un punteggio. L’avviso pubblico 2022/2023 recita così: “La Cooperativa Gialla in qualità di concessionario dei Nidi comunali di Brindisi, informa la cittadinanza che sono aperte le iscrizioni per l’ammissione dei bambini ai Nidi Cellini, Modigliani, Sant’Angelo per l’Anno Educativo 2022/2023. Le domande di iscrizione ai Nidi, possono essere presentate esclusivamente online compilando il form iscrizione al seguente link: https://www.csgialla.it/nidicomunalibrindisi . L’importo delle rette mensili è pari ad euro 525,00. Si specifica che la graduatoria per ogni singolo Nido, verrà elaborata e pubblicata sul sito della Cooperativa Gialla (gestore del servizio). In fase di iscrizione è obbligatorio allegare l’ ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare) in corso di validità. Si informano le Famiglie che le strutture sono accreditate c/o Puglia Sociale e iscritte al Catalogo telematico pertanto potranno fare richiesta di “Manifestazione di Interesse” al servizio denominato “Voucher conciliazione” a tariffe agevolate, a seconda della condizione reddituale laddove ne ricorrano le condizioni. Si comunica alle famiglie, che le stesse potranno avvalersi del contributo Bonus Nido Inps ove ne ricorrano le condizioni. In caso le iscrizioni eccedano i posti disponibili per le strutture, verrà elaborata una lista di attesa con possibilità di scorrimento in corso di anno nel caso di ritiri o rinunce. I termini delle iscrizioni verranno invece riaperti nel caso che, all’esito delle iscrizioni, vi fossero ulteriori posti disponibili” .

Vale la pena ricordare che da due anni il Comune di Brindisi ha deciso di dare in gestione gli asili comunali, nella convinzione di ridurre le spese per le casse comunali ed agevolare, come ancora n0on si è capito, i cittadini. Su questo fronte i genitori hanno portato avanti una dura battaglia contro la privatizzazione dei nidi comunali costituendo persino un Comitato, battaglia che tuttavia non ha frenato l’amministrazione. “Si tratta di un bando pubblico- dice la mamma della bimba- ed pretendo trasparenza. Tra le varie cose ho fatto presente alla Cooperativa che mia figlia ha 15 mesi e nonostante questo è stata inserita nel gruppo dei “lattanti” dove la fascia di età va dai 3 mesi ai 12 mesi ed i posti disponibili sono di gran lunga inferiori rispetto alla categoria semidivezzi che comprende i bimbi tra 12 e 24 mesi, cioè che hanno solitamente completato la fase di svezzamento. A dispetto di questo sono stati ammessi bambini i cui genitori non lavorano o che hanno famiglie seguite da assistenti sociali”.

Tra l’altro ogni anno la Regione Puglia dispone l’erogazione di “Voucher conciliazione”. In pratica i bambini e le bambine nella fascia compresa tra la prima infanzia e l’adolescenza potranno accedere a servizi qualificati, accreditati in un apposito Catalogo telematico, tramite l’utilizzo di un titolo di acquisto di servizi denominato  per l’appunto “Voucher conciliazione”. L’approccio privilegia criteri di selezione dei destinatari capaci di avvantaggiare: le condizioni di maggiore fragilità economica, le condizioni di maggiore vulnerabilità sociale, le esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le sinergie con l’obiettivo dell’incremento dell’occupazione femminile sul territorio, il principio di libera scelta delle famiglie rispetto all’offerta di servizi dedicati alle specifiche esigenze dei minori. “La scadenza per usufruire dei voucher è stata fissata al 4 agosto- dice la mamma- in pratica ho perso l’opportunità di usufruire di questo servizio. Questo vorrà dire che dovrò cerare un asilo privato e pagare l’intera retta. E’ paradossale se si pensa che doveva servire ad aiutare proprio i genitori che lavorano. Ma quello che mi fa più rabbia è che davanti a me in graduatoria a parità di punteggio, assegnato, non si sa come , a questo punto, c’è gente che ha presentato la domanda molto tempo dopo la mia. Anche qui, carte alla mano e via Pec, ho chiesto spiegazioni . Mi hanno risposto: “ a parità di punteggio la precedenza viene data a chi ha inviato prima la domanda. I criteri sono comunque stabiliti e regolamentati dal Comune di Brindisi e ai fini delle graduatorie si fa riferimento alla situazione del bambino, situazione della famiglia, lavoro dei genitori, situazione economica del nucleo famigliare ecc..”.  E’ tutto molto strano ed è altrettanto legittimo che un genitore chieda massima trasparenza in merito ad un servizio pubblico che negli ultimi anni a Brindisi di pubblico non ha più nulla. “Ho telefonato più volte alla Cooperativa per chiedere delucidazioni, interfacciarmi con qualcuno. Non ho ricevuto alcuna risposta se non quando li ho sollecitati tramite Pec -dice la donna- inoltre , nonostante abbia fatto notare le varie anomalie mi è stato detto che loro non sono tenuti a controllare i documenti forniti dai genitori ai fini del punteggio perché non sono la Guardia di Finanza. Ora sicuramente mia figlia è fuori dalla graduatoria a dispetto di chi è dentro senza averne diritto. Per noi è un grosso problema e dovremo trovare il modo di risolverlo ma la cosa che mi fa più rabbia è che mi sento presa in giro ed a mia figlia è stato negato un diritto”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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