Banda del bancomat ai giudici: “Responsabili solo dell’assalto a Monteiasi e del tentativo a Lizzano”

TARANTO- Non potevano negare la realtà, i fatti erano così chiari e la flagranza inconfutabile. I cinque  brindisini arrestati tre giorni fa dal nucleo investigativo dei carabinieri di Brindisi e Taranto a Monteiasi mentre  facendo esplodere il bancomat del Monte dei Paschi non hanno potuto  che ammettere la loro responsabilità davanti  ai giudice  di Taranto, il pm Raffaele Graziano e il gip Tommasino,  che questa mattina li hanno ascoltati durante l’interrogatorio di garanzia.

 Gianluca  Giosa 34 anni di Brindisi (difeso dall’avvocato Luca Leoci), Pietro Leone 40 anni di Villa Castelli, Lorenzo D’Urso 33 anni, Francesco Barnaba 37 anni e Cosimo De Rinaldis 30 anni, tutti e tre di Ceglie Messapica hanno potuto ammesso la loro responsabilità per l’assalto a Monteiasi. Tutti e cinque hanno anche riferito un altro episodio, quello del tentato furto al bancomat a Lizzano. Colpo che non si è consumato, perchè, stando al racconto degli indagati, l’azione sarebbe stata bloccata perché il gruppo avrebbe visto transitare i carabinieri nella zona.

Tutti e cinque hanno  riportano la stessa versione. Non hanno fatto alcun riferimento  ai dieci furti perpetrati nella provincia di Brindisi, né tanto meno a quelli  nel leccese e nel territorio barese.  Ma la versione non convince gli investigatori,  i carabinieri del nucleo investigativo di Brindisi, al comando del tenente colonnello Alessandro Colella, proseguono gli accertamenti per verificare collegamenti tra la banda arrestata e gli altri assalti. In questi giorni i militari hanno raccolto elementi utili che porterebbero a pensare che il gruppo dei brindisino possa essere responsabile anche di altri episodi. In uno dei nascondigli disseminati tra Grottaglie, Villa Castelli e Ceglie Messapica gli investigatori hanno ritrovato oltre ad auto risultate rubate anche i frammenti di due casse di bancomat, arnesi per lo scasso, strumenti costruiti artigianalmente per mettere in atto le esplosioni. Elementi utili sarebbero stati raccolti anche per un colpo messo a segna nel barese.  Inoltre è stato trovato un libretto bancario al portatore con dentro 100 mila euro intestato a uno degli arrestati.

Intanto il pm ha chiesto la convalida dell’arresto, il gip si è riservato. 

Lucia Portolano.

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