Bilancio 2013 della Guardia di Finanza: 101 milioni di euro di evasione fiscale

BRINDISI – Centouno milioni di euro di evasione fiscale ai fini delle imposte dirette e sedici milioni di euro di evasione dell’Iva. Sono questi i numeri che vengono fuori dal bilancio che la Guardia di Finanza di Brindisi ha redatto e reso noto oggi. Cifre certamente importanti che certificano, da un lato, il grande lavoro svolto dalle Fiamme Gialle sul territorio provinciale per la salvaguardia del patrimonio pubblico e, dall’altro, ratificano la massiccia presenza di fenomeni legati all’evasione del fisco, piaga della società contemporanea  di entità pari, almeno, a quella dei reati predatori. Gli sforzi profusi dai militari nell’anno appena passato hanno dato i loro frutti, come si evince dalla relazione sul loro operato.

«L’attività svolta a tutela delle Entrate ha visto l’esecuzione di 428 verifiche e controlli fiscali – si legge nella nota del comando provinciale della Guardia di Finanza – che hanno consentito di proporre agli Uffici Finanziari il recupero a tassazione di basi imponibili ai fini delle imposte dirette per circa 101 milioni di euro e ai fini Iva per 16 milioni di euro». In particolare, i reparti operativi hanno concentrato l’attenzione sui fenomeni di maggiore pericolosità, attuati attraverso insidiosi comportamenti fraudolenti, quali frodi carosello, emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti e sottofatturazioni. «Al riguardo, va evidenziato che, nell’anno appena trascorso, ben 55 sono stati i contribuenti che hanno saldato immediatamente i verbali di constatazione, che registrano un +30% rispetto al 2012, procedendo al versamento diretto, nelle casse dell’Erario, delle imposte relative per oltre 5,5 milioni di euro recuperati a tassazione ai fini delle imposte dirette e di oltre 1,6 milioni di euro di Iva, così riconoscendo la fondatezza dei rilievi mossi».

Questo importante indicatore segnala la meticolosità e la precisione del lavoro dei finanzieri che riescono a incrementare il numero di conciliazioni da parte dei contribuenti beccati in inequivocabile fallo. «Più di 4 mila sono stati i controlli degli scontrini e delle ricevute fiscali che hanno portato all’accertamento di oltre 650 irregolarità. Nel dettaglio, la percentuale media, a livello provinciale, delle mancate emissioni degli scontrini è stata pari al 15% circa. Le infrazioni delle ricevute, pari a 70 su 253 controlli, si sono attestate, invece, su una media provinciale del 28% circa». Il settore del commercio, come le cifre prodotte  dimostrano, si è rivelato come uno dei più disciplinati da un punto di vista fiscale. I motivi di tale ordine, probabilmente, stanno nel controllo capillare esercitato dalla Guardia di Finanza che, in un primo momento, ha agito da deterrente per, poi, inculcare una pratica virtuosa che si è radicata nel modus operandi degli operatori del commercio.

«Sono stati, inoltre, effettuati oltre 366 controlli degli indici di capacità contributiva utili ai fini del riscontro con la posizione fiscale dichiarata dai controllati. Il contrasto all’economia sommersa ha portato all’individuazione di 89 evasori totali e 9 paratotali, nei confronti dei quali sono stati proposti all’Agenzia delle Entrate 69 milioni di euro di basi imponibili ai fini delle imposte dirette e 6 milioni di euro ai fini Iva. I soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali, societari e fallimentari sono stati 144, di cui 21 in stato di arresto. Per le stesse finalità, i reparti hanno avanzato all’Autorità Giudiziaria 44 proposte di sequestro per equivalente per reati tributari di beni per un valore complessivo pari ad oltre 6,2 milioni di euro, mentre sono stati 44 i provvedimenti di sequestro per equivalente,  emessi dall’Autorità Giudiziaria, riguardanti beni e valori per un importo complessivo di circa 5 milioni di euro». Visti i numeri e analizzate le cifre, nel 2013, quello fornito dalle Fiamme Gialle di Brindisi è stato un contributo essenziale alla lotta all’evasione fiscale.

BrindisiOggi

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