Borromeo collabora e va ai domiciliari

BRINDISI- Giovanni Borromeo collabora con i magistrati e ottiene gli arresti domiciliari. Questo pomeriggio su parere favorevole del pm Giuseppe De Nozza, il gip Valerio Fracassi ha disposto il provvedimento degli arresti domiciliari per quello che è stato definito nell’inchiesta sulla tangentopoli della Asl di Brindisi il “faccendiere”, colui che apriva e chiudeva le buste prima dell’apertura ufficiale per truccare le gare d’appalto e far vincere le aziende “amiche”.

Borromeo, assistito dall’avvocato Roberto Cavalera, subito dopo l’arresto in carcere ha deciso di collaborare e di raccontare come andavano le cose negli appalti Asl. Ha incontrato due  volte il pm,  ha parlato del “sistema Corso”, delle buste che venivano aperte prima e poi richiuse.  Ma avrebbe fornito anche altri elementi importanti. L’ex consigliere d’amministrazione della Santa Teresa, esponente del Pd brindisino, avrebbe confermato il ruolo centrale dell’ingegnere Vincenzo Corso (capo area gestione tecnica Asl)   e avrebbe indicato in Carmine Dipietrangelo la “Madonna del Carmine”, quella delle conversazioni tra lui e Corso, intercettate dagli investigatori.

Sulla scorta di questa sua collaborazione ha ottenuto i domiciliari. “E’ stato apprezzato il suo atteggiamento collaborativo- spiega legale di Borromeo, Roberto Cavalera- per questo sono state attenuate le esigenze cautelari”.

Intanto  domani fissato il Riesame per Antonio Camassa, uno degli imprenditori che ancora si trova in carcere. Per tutti gli altri, salvo che per Vincenzo Corso, sono stati disposti i domiciliari.

Lu.Po.

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