Brindisi e malaffare, l’appello di un giovane: “non rassegnamoci e reagiamo”

BRINDISI- Tante le riflessioni i giorni dopo il terremoto giudiziario alla Asl di Brindisi che ha coinvolto funzionari pubblici, imprenditori, politici.  Ancora una volta il sospetto del malaffare inquina e macchia una comunità. Riceviamo e pubblichiamo integralmente l’intervento di un giovane brindisino. Una riflessione ma anche un appello a chi ci crede che le cose possano ancora cambiare.

INTERVENTO di Giuseppe Cellie-” Metti una giornata di pioggia. Apro la finestra e il nero delle nuvole pesanti d’acqua è il primo orizzonte del mio nuovo giorno. Ma il peggio deve ancora venire. Mi siedo come ogni mattina al tavolo della mia cucina,verso il caffè nella tazzina e mentre sorseggio do uno sguardo alle notizie fresche dal mio cellulare. 22 arresti. 123 indagati. E’ il 2003 penso, ci deve essere un errore. Refresh immediato della pagina internet, niente, la notizia è ancora li. Approfondire la notizia mette più inquietudine del titolo e un solo pensiero attraversa la momentanea balbuzie intellettuale: niente, non è cambiato niente, non cambierà mai niente. Non è mio il prurito di sapere nomi e cognomi, la mia formazione garantista vince sempre sugli istinti forcaioli e non festeggio mai la privazione della libertà per alcuno. Sia chiaro. Il punto è un altro. Il punto è quel senso di sconfitta, quel pugno nello stomaco sferrato dalla rassegnazione. Il punto è quel primo pensiero balzato alla mente:non cambierà mai niente. Sto male, perché quel pensiero in me non riesce a radicare ma non è così per tutti. Questo mi rattrista. Così mi vesto ed esco di casa e la pioggia sembra un tentativo, mandato da chissà chi, di ripulire la città. Ma la città è sporca,lurida,avvolta da un puzzo nauseabondo e stomachevole che nelle colonne dei giornali diventa crimine, malaffare,delinquenza e ogni altro termine utile a descrivere una situazione insostenibile.

Il Procuratore Dinapoli ha parlato di “illegalità come cultura”. Non si pu non condividere e se qualcuno ha dubbi, provi a dare un’occhiata ai quotidiani degli ultimi mesi: politici e imprenditori nell’occhio del ciclone,rapine,furti in appartamenti,criminali ambientali senza scrupoli fino ad arrivare al blitz di qualche giorno fa,gli appalti truccati. Non è una maledizione, non può nemmeno essere colpa di San Teodoro che ama i forestieri, è esente da colpe anche il destino. La questione è tutta in quelle parole: illegalità come cultura. Lo testimonia il fatto che, tra le persone coinvolte nell’ultimo blitz , qualcuno si fa vanto di essere come Mercadet (un azzardo direi,o poca conoscenza,dal momento che nell’opera è un uomo sull’orlo del fallimento quindi avido di arricchirsi, naturalmente con denaro altrui. Illegalità come cultura,appunto. Il male è tutto qui. Brindisi ha un tumore e non reagisce, sentenzia un mio amico. Ma un tumore dal punto di vista del medico è una patologia da estirpare mentre agli occhi di un biologo è un esperienza da microscopio, affascinante, da studiare.Penso che la questione meriti un approccio da biologo e una consapevolezza da medico per la soluzione. Davvero dobbiamo arrenderci all’idea di una città abituata ad attendere “la nave”, che ha cancellato la sua memoria abbattendo monumenti ed edifici storici, nella quale la “fatia è comu la cucuzza (a ci li piaci e a ci li puzza)”, che per anni ha visto reggere la sua economia sul contrabbando (debellato il quale nessuno si è posto il problema del dopo), sopraffatta dalle promesse del “posto” nelle grandi aziende (che ha significato per lo più disoccupazione di ritorno), che vanta il record (mondiale secondo me tra quelli “civili”) di cazzeggio davanti ai bar, nella quale fare politica è quel famoso detto “atu mangiatu vui? mo aggia mangiari io!”? Io voglio una città “altra”. Io credo che esista già, ma è chiusa in case troppo simili a fortini nelle quali l’indignazione dura il tempo di una prece e la rassegnazione vince sulla reazione. Capisco anche che c’è una parte di città rassegnata alla barbarie. Ma è rassegnata,non sconfitta. Uscite da quelle case,per favore, è arrivato il vostro (nostro) turno di dare un contributo per raddrizzare il timone di questa nave. Mettiamo in piedi un percorso a partire dalla storia,recuperiamo la memoria di ciò che è stato e proviamo a immaginare ciò che potrebbe essere e sarà. Non abbiamo molto tempo, ogni giorno perso è una specie di istigazione all’ accondiscendenza e non possiamo permettercelo. Diamoci davvero appuntamento, tutti,cittadini,studiosi,professori e studenti, filosofi,sociologi,antropologi e dottori di ogni ordine e disciplina,artisti di ogni tipo,gente impegnata e soprattutto innamorata della bellezza,del vivere insieme,della “convivialità delle differenze”. Io lancio questa idea,il giorno,l’ora e il luogo pensiamolo insieme.”
Vedrai che cambierà…”

BrindisiOggi

9 Commenti

  1. COME FAI A CAMBIARE LA MENTALITA’ DI PERSONAGGI CHE SI VANTANO SE HANNO PASSATO UNA NOTTE IN CARCERE? CE NE SONO A CENTINAIA. RAPINANO E IL GIORNO DOPO SONO FUORI. ILLEGALITA’ COME CULTURA MA GIUSTIZIA CHE FA PENA. L’UNICA SOLUZIONE E’ FUGGIRE O INASPRIRE LE PENE.
    BRINDISI NON CAMBIERA’ MAI.

  2. Cominciamo a non parlare male di noi, ad educare i nostri figli a rispettare il prossimo, farne della legalità, la principale fonte culturale della quale nutrirsi, lavorare facendo qualsiasi mestiere con dignità, non votare politici collusi appartenenti ai diversi giri malavitosi, senza rimpiangere i tempi del contrabbando, ma cercando di voltare davvero pagina a cominciare dal bullismo che ancora nelle scuole, a partire dalle elementari, dilaga, controlliamo i nostri figli cosa fanno, dove vanno, con chi vanno,magari stanno imbrattando muri,o si stanno facendo una canna o altro e viziamoli meno.Promuoviamo il bene comune e l’amore verso una città che grida vendetta per i maltrattamenti subiti a cominciare da noi stessi. Forse un giorno cambierà…..io ci credo.

  3. Vito, le industrie in passato e sottolineo in passato, a Brindisi hanno fatto ciò che hanno voluto. Il petrolchimico in particolare. Oggi, che vogliate ammetterlo o no, la situazione è mutata diametralmente. Altro che sporchi comodi, se uno viene qui a investire deve sudare le sette camicie per avere un permesso! Giusto cos’, quella è la miglior garanzia per il cittadino, cioè che l’ azienda investa tanti bei soldini per rendere gli impianti sempre meno impattanti ricorrendo alle nuove tecnologie. Però proprio grazie a questo nuovo modo di fare, ci sono meno pericoli per tutti. Ecco perchè i nuovi insediamenti non devono essere accolti come se si parlasse sempre di un nuovo Petrolchimico; questo non è giusto.

  4. carissimo,brindisi un paese come la nostra nazione piena di invidiosi.il problema ,principale LA POLITICA CHE CI GOVERNA.DAL COMUNE ALLA PROVINCIA ALLA REGIONE SINO A ROMA.I POLITICI CON IL LORO FARE TI COSTRINGONO AD ENTRARE IN UN SISTEMA TALMENTE SPORCO CHE SE ACCETTI LAVORI ALTRIMENTI TI ACCONTENTI DI UN SEMPLICE IMPIEGO.PURTROPPO LA MALEDETTA CASTA ESISTE.ESISTONO DAVVERO GLI INTOCCABILI.LO VEDIAMO E LO CAPIAMO TUTTI I GIORNI SULLA NOSTRA PELLE.

  5. Brindisi è una città piena di invidiosi se hai un progetto per la mente inizi a realizzarlo ci sarà sempre qualcuno che con un esposto anonimo ti impedirà di andare avanti. giustamente la magistratura dovrà fare il suo corso e passerà del tempo prima che possiamo completare l’opera. poi non è solo una questione di Brindisi vediamo tutti i giorni cosa succede a Roma. tutti questi politici devono uscire fuori da qualsiasi opera un semplice cittadino vuole realizzare perchè la rovina dell’Italia sono in prima persona loro.allora il povero essere umano cerca un posto di lavoro acconttentsntosi.

  6. E’ PIU’ FACILE FARE 6 AL SUPERENALOTTO…COMUNQUE CI VORRANNO UN CENTINAIO DI ANNI E NOI NON CI SAREMO. IL BRINDISINO MEDIO E’ OSTILE VERSO IL PROSSIMO E VERSO IL SENSO CIVICO. LA VITA DURA MEDIAMENTE 80 ANNI..SE DECIDETE DI RIMANERE NEL PANTANO DI BRINDISI NON MI RESTA CHE FARVI GLI AUGURI.

  7. La riscossa di Brindisi ha bisogno della attesa generazionale che se pur lenta ha l’augurio di un giovane “Balilla”.Bene così allora se c’è un grido di raccolta al buon senso.Brindisi è bellissima,Brindisi ha bisogno di essere svegliata dal torpore che l’ha annullata negli ultimi sessant’anni.Il giovane Giuseppe Cellie è da ammirarlo e seguirlo,la sua “chiamata a raccolta”è il “grido”della speranza.
    Brindisi svegliati,guarda i tuoi doni naturali:TERRA,MARE,PORTO smettila di ascoltare il vecchio putridume umano vestito di “bianco”.Brindisi guarda “al cielo”che ti ha doviziata e tu giovane “Balilla”continua perchè Dio ti aiuta.

  8. Certo, tutto giusto. Magari iniziamo a rinascere finendola di diffondere paure immotivate nella gente sul discorso industria. Grrrrrazie.. “vedrai che cambierà la la la”

    • Daniele, le paure sull’industria non sono immotivate e sicuramente Giuseppe, come tanti altri come lui, non è un novello “untore”. Purtroppo le cronache giudiziarie ed i bollettini medici sulla salute dei cittadini di Brindisi danno corpo alle notizie riportate ed alle preoccupazioni espresse. L’industria a Brindisi fino ad oggi ha solo rapinato il territorio dando false speranze su un futuro migliore e lasciandosi dietro solo morte e desolazione. Inoltre continua a riproporre ancora progetti simili al passato, senza offrire al territorio la possibilità di rinascere e sviluppare nel rispetto della dignità e del diritto alla salute e quindi alla vita.

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