Bruciato vivo, l’autopsia: “Gli assassini si sono accaniti sui genitali e sull’addome”

MESAGNE- E’ morto a seguito delle gravissime ferite da ustione Damiano De Fazio, l’imprenditore agricolo 51enne di Mesagne dato alle fiamme il giorno di Santo Stefano. Lo conferma l’autopsia eseguita questa mattina, intorno alle 8.00, dal medico legale Antonio Carusi. De Fazio aveva ustioni sul novantacinque  per cento del corpo. Ma quello che fa pensare sono le ferite più gravi riscontrate  sui genitali e sull’addome. L’azione degli assassini  quindi, secondo il medico legale, si è concentrata sulla parte bassa del corpo. La vittima era viva quando ha subito questa atroce tortura ma tuttavia non sono stati riscontrati segni di colluttazione, in pratica De Fazio non è stato malmenato o colpito in alcun modo. E’ evidente che chi voleva far del male all’imprenditore voleva farlo nel modo più terribile, voleva che morisse soffrendo. Elementi questi presi in esame anche dagli investigatori che proseguono nelle indagini, indagini che si concentrano sempre di più nella sfera dei rapporti personali di De Fazio. L’uomo che viveva nella sua azienda agricola in contrada Palmarini, estrema periferia di Mesagne, aveva 5 figli con la compagna  ma parallelamente da dieci anni a questa parte aveva allacciato un’altra storia d’amore con una donna di Carovigno con cui aveva avuto un sesto figlio. Il giorno che l’uomo è scomparso ha telefonato a questa donna di Carovigno chiedendole un passaggio perché aveva l’auto fuori uso. La donna ha dichiarato agli inquirenti di aver accompagnato De Fazio da certe persone di Mesagne. Poi niente più. Le ultime parole pronunciate da De Fazio  prima di finire in coma e morire sono state : “Erano in tre , tutti di Carovigno”. Ora è caccia ai killer.

BrindisiOggi

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