A caccia senza porto d’armi, fugge, ma viene rintracciato: denuncia e 6 fucili sequestrati

FRANCAVILLA FONTANA – A caccia senza porto d’armi, cacciatore fugge, ma viene rintracciato: denunciato e 6 fucili sequestrati. Dopo la morte di un cacciatore colpito da un proiettile sparato da un amico durante una battuta di caccia lo scorso 4 novembre in agro di Ostuni, sono stati intensificati i controlli da parte dei carabinieri Forestali sull’ attività venatoria, in questo periodo particolarmente intensa nell’ hinterland brindisino soprattutto per il passo dei tordi.

Nel pomeriggio di ieri (5 novembre) i militari della stazione Forestale di Ceglie Messapica, attirati da alcuni spari in località Cantagallo, in territorio di Francavilla Fontana, hanno sottoposto a controllo alcuni gruppi di cacciatori. A tre di loro sono stati elevate sanzioni amministrative per omissioni di compilazione del tesserino venatorio mentre altri sono riusciti a sottrarsi alle verifiche dandosi alla fuga.

Fra questi G.C. (queste le sue iniziali) di 52 anni, di San Marzano di San Giuseppe (Taranto), nella cui autovettura, i carabinieri avevano notato, il fodero di un fucile. L’uomo è stato rintracciato presso la sua abitazione e sottoposto a controllo. Qui i militari hanno rinvenuto quattro fucili, regolarmente detenuti, mentre risultava che il porto d’ armi del 52enne era scaduto.

Per il bracconiere sammarzanese è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica per porto abusivo di armi e munizioni,  a suo carico è stato operato il sequestro penale del fucile con cui è rientrato dalla battuta di caccia, insieme a 95 cartucce che aveva con sé. I quattro fucili trovati in casa, ad evitarne l’ utilizzo abusivo, sono stati invece ritirati cautelativamente.

Dall’ apertura della stagione venetaria sono stati tre gli incidenti verificatisi in provincia di Brindisi, l’ ultimo dei quali sabato 4 novembre in agro di Ostuni, con esito mortale.

I controlli sono mirati in particolare alla verifica delle distanza minime da strade e case, della regolare compilazione del tesserino venatorio, nonché alla repressione di illeciti più gravi di vero e proprio bracconaggio, come l’ uso di mezzi non consentiti (reti da uccellagione, richiami elettroacustici) o di esercizio dell’ attività senza porto d’ armi, pratica ancora diffusa sul territorio.

BrindisiOggi

 

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