Cala Materdomini, il Comune risolve la controversia con la ditta ma taglia i servizi

BRINDISI- (Da Il7Magazine ) Cala Materdomini, la prima spiaggia pubblica di Brindisi, completa di passerelle, zattera galleggiante per i tuffi, cocktail bar, punto ristoro e persino un prato verde con il solarium. Guardando il progetto originale l’abbiamo immaginata così, ma oggi ,che le ruspe tornano sul litorale per completare i lavori di ripascimento dell’arenile, il Comune annuncia di non avere più fondi ed elimina, almeno per il momento, tutti i servizi previsti. Aprirà a giugno dopo un’attesa di sei anni e dopo una lunga controversia con la ditta Carparelli, titolare dell’appalto per l’esecuzione dei lavori.  Una controversia nata a causa del blocco lavori nel 2018 a causa del Ministero dell’Ambiente, dell’Ispra e dell’Arpa che avrebbero dovuto dare il proprio parere sulla qualità della sabbia da utilizzare per il ripascimento. L’intervento  fu sospeso a luglio di tre anni fa per permettere  le attività di caratterizzazione dei sedimenti della spiaggia emersa e sommersa, nonché quelle di verifica della compatibilità dei sedimenti provenienti da cava terrestre da utilizzare, in conformità alle prescrizioni vigenti per Brindisi, sito di bonifica di interesse nazionale. Le attività, già previste in fase di progetto e richiamate nel capitolato speciale d’ appalto erano a carico della ditta appaltatrice dei lavori alla quale spettava la scelta della cava terrestre che doveva fornire il materiale da utilizzare per il ripascimento. La ditta appaltatrice, tempestivamente,  trasmise la documentazione relativa alla cava prescelta al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, all’ISPRA e ARPA Puglia. L’ISPRA però  ha chiese  ulteriori approfondimenti circa il materiale da utilizzare per il ripascimento. Nel frattempo furono effettuate tutte le lavorazioni relative alla bonifica dell’area, alla demolizione dei manufatti presenti, alla risagomatura e messa in sicurezza della falesia, alla posa in opera di massi al piede della falesia e alla realizzazione di una porzione di scogliera artificiale lungo la zona sud dell’arenile, il tutto in conformità al progetto esecutivo. Alla luce della sospensione dei lavori, dopo anni di attesa, la Carparelli ha chiesto un adeguamento del contratto al Comune di Brindisi con una integrazione di 800mila euro sul valore dell’appalto, giustificandolo con l’adeguamento dei prezzi ai tempi correnti. La richiesta della ditta ha generato uno scontro con il Comune che è stato risolto solo qualche mese fa quando l’amministrazione ha deciso di aggiungere al pagamento dell’appalto i fondi dell’adeguamento Covid stanziati direttamente dal Governo. Risolta la controversia con la ditta che consegnerà i lavori entro giugno, in tempo per l’inizio della stagione balneare,  il Comune fa due conti in tasca constatando che non vi sono fondi per completare il progetto della spiaggia. Cala Materdomini, quindi, resta , almeno per il momento, solo una porzione di litorale pubblico, fruibile dai cittadini  ma senza alcun servizio di quelli previsti nel progetto di “lido attrezzato”.  Non ci saranno sette ingressi, una passerella e tutti i camminamenti rialzati da terra fatti in legno. Non ci sarà l’area prato dove era previsto un solarium dove i bagnanti avrebbero potuto prendere il sole. Non ci sarà la zattera galleggiante in mare sul lato della scogliera da dove  si sarebbero potuti fare dei tuffi. La spiaggia non  sarà dotata di diversi bagni e di docce la cui  acqua  doveva essere recuperata per l’irrigazione. Erano anche previsti diversi spazi verdi con la tipica vegetazione della macchia mediterranea, ma anche degli alberi da frutto e un canneto. Nel progetto  erano previste inoltre due strutture sempre in legno, una per ospitare un cocktail bar con terrazzino e l’altra un punto ristoro con pergolato esterno che da un lato si sarebbe affacciato sul mare, dall’altro sul prato. Sempre secondo progetto, sarebbe era previsto persino un percorso che avrebbe collegato il Marina di Brindisi alla spiaggia, così da permettere ai diportisti di poter raggiungere a piedi e in sicurezza il lido. Ovviamente non sarebbe mancata la rampa per diversamente abili per assicurare  l’ accesso tutti ed un impianto di illuminazione alimentato con fotovoltaico integrato. Infine era previsto anche  un punto per un pronto soccorso e un’area parcheggio per un’ambulanza. Non ci saranno neppure le barriere a mare che, invece, sono state bocciate dalla Regione. Il problema era stato già sollevato dal responsabile tecnico del Comune di Brindisi, Casuccio che nel progetto presentato alla Regione aveva proposto una barriera soffolta  a pelo d’acqua  a largo dell’insenatura, ma l’ufficio del Demanio regionale ha bocciato tale ipotesi ritenendo che la barriera fosse inutile e impattate visto che si trattava di una cala così protetta. “Avevamo anche presentato degli studi – spiegò Casuccio – e il progetto per una barriera soffolta  ma la Regione ha ritenuto che l’opera fosse impattante”. In compenso i tecnici spiegano che la sabbia di fiume approvata dal Ministero essendo più spessa di quella comune dovrebbe in qualche modo bloccare l’opera delle mareggiate.  Nel frattempo la ditta sta spargendo ghiaia sugli avvallamenti che poi saranno ricoperti dalla sabbia. I lavori sono ripresi lunedì scorso entro 90 giorni, assicura il Comune di Brindisi, il cantiere verrà ultimato e la prossima estate la spiaggia pubblica sarà aperta. Se tutto va bene di quel progetto di riqualificazione della spiaggia pubblica nato sotto l’amministrazione Consales, si riusciranno a realizzare almeno i servizi igienici e camminamenti, sia nella parte prossima alla battigia che sul promontorio e verranno messi a dimora gli alberi lungo il perimetro e nell’area parcheggio. Di tutto il resto, però, non se ne parla. Resta il fatto che l’area, almeno in parte, è inserita in zona Sin (sito di interesse nazionale) a causa dell’inquinamento della falda, come la maggior parte del territorio di Brindisi. Lo sforzo è quello di recuperare quanto più possibile gli spazi e restituire ai cittadini una parte di costa per troppo tempo dimenticata.

Lucia Pezzuto per Il7Magazine

1 Commento

  1. Spero che i lavori siano completati con tutti i servizi sperati. È più importante spiaggia Materdomini del palazzetto dello sport perché il primo porterà immediato ritorno introiti turismo, e bisogna anche continuare in tutta la costa adiacente sino a lido Oktagona

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