“Cantieri di cittadinanza ” e “lavoro minimo di cittadinanza”, in arrivo fondi per i non occupati

BRINDISI – È stato firmato questa mattina, presso la sede della Provincia di Brindisi, il protocollo d’intesa che riguarda i “cantieri di cittadinanza attiva” e il “lavoro minimo di cittadinanza”. Parti in causa: la Regione Puglia che ha stanziato 1 milione e 150mila euro, provenienti dai fondi strutturali europei 2007-2013, e i Comuni della nostra Provincia che si dovranno impegnare a presentare progetti validi per avere accesso alle risorse messe a disposizione. La misura dovrebbe aiutare chi si trova in difficoltà e chi non riesce a trovare un lavoro: i cantieri di cittadinanza sono rivolti a chi non ha mai avuto un lavoro, a chi lo ha perso, a chi non gode di ammortizzatori sociali e a chi è  in carico ai servizi sociali; il lavoro minimo di cittadinanza, invece, è rivolto ai cassintegrati e prevede il diretto coinvolgimento dei Comuni nella ricollocazione dei lavoratori inseriti nella banca dati di quanti percepiscono gli ammortizzatori sociali, anche in deroga.

michela almientoQuelle di cui sopra sono le categorie interessate dai provvedimenti che non puntano a rappresentare un ennesimo esempio di assistenzialismo fine a se stesso ma cercano di implementare i percorsi virtuosi di collaborazione tra pubblico e privato. Un primo passo verso un’occupazione stabile, insomma, almeno nelle idee dei proponenti. Se gli obiettivi prefissi fossero raggiunti, si centrerebbe il duplice obiettivo di stimolare l’impiego dei cittadini in difficoltà economiche e lavorative e di offrire ai Comuni quei servizi di pubblica utilità che spesso sono carenti nei centri del nostro territorio. Nella sede della Provincia, per apporre le firme sui documenti, c’erano il presidente dell’ente, Maurizio Bruno, e l’assessore regionale al lavoro, Leo Caroli.

«I progetti – spiega Caroli – dovranno attenere lavori come sistemazione o digitalizzazione archivi, manutenzione verde, lavoro per la protezione delle fragilità e della bellezza del territorio sotto tutti i suoi aspetti. Vogliamo dare una risposta immediata ai bisogni urgenti delle persone. Nella sola Puglia parliamo di migliaia di famiglie. Questo perché in Italia continuiamo a intervenire sugli effetti e non sulle cause».Grande soddisfazione è stata espressa da tutti gli attori istituzionali presenti all’incontro, coi sindaci che, uno dopo l’altro, hanno aderito all’iniziativa. Unico assente, giustificato, Cellino San Marco che, essendo commissariato, potrà aderire in seguito al progetto.

«Non posso che dirmi contento di quanto fatto dall’amministrazione che guido e dall’assessorato regionale al lavoro – commenta a margine il presidente Bruno – Questi 4 milioni di euro serviranno a dare una mano a chi naviga un cattive acque a causa della crisi: penso a chi ha perso il posto di lavoro e ai tantissimi giovani e meno giovani che il lavoro non ce l’hanno mai avuto. Non è ancora, però, il tempo di cantare vittoria: tocca ai Comuni attivarsi per presentare progetti validi che possano garantire l’accesso ai fondi stanziati, altrimenti non avremo fatto nulla». Michela Almiento, segretario generale della Cgil, condivide l’analisi del presidente della Provincia, rimarcando l’importanza di non considerare il provvedimento come un obolo una tantum e la necessità, viceversa, di inserirlo in un’ottica di programmazione nazionale per cercare di dare un futuro alla misura e a chi ne beneficia.

«I “cantieri di cittadinanza attiva” e il “lavoro minimo di cittadinanza” possono rappresentare un’iniezione di energia per i cittadini in difficoltà se ancorati a una solida programmazione territoriale e nazionale – spiega il segretario – bisogna evitare, e i presupposti ci sono tutti, che i fondi stanziati diventino dei sussidi assistenziali. I criteri per l’assegnazione e la ripartizione delle risorse sono chiari sia da un punto di vista dei requisiti dei richiedenti, sia da quello della gestione delle stesse, affidate ai piani di zona degli ambiti territoriali. Si proceda, quindi, spediti con le proposte per usufruire dei finanziamenti e per dare una speranza a chi si trova, in questo momento di crisi, in estrema difficoltà. I Comuni, tra l’altro, ove ci fossero le coperture finanziarie, potrebbero integrare le risorse stanziate con fondi propri per migliorare e aumentare l’incisività della proposta. La Cgil accoglie con favore questo tipo di iniziative che provano in maniera ragionata a risollevare le sorti dei cittadini e dei lavoratori».

Maurizio Distante

2 Commenti

  1. sono Michelangelo. voglio solo dire una cosa x che i dissocupati devono sempre restare a casa mentre i fannulloni devono lavorare, x me non he giusta sta cosa. e meglio se facciamo una rivolta oppure andare a rubare cosi ci assumono

  2. ho fatto la domanda di cittadinanza dei cantieri del lavoro minimo il 4 luglio 2015 e ancora mi devono chiamare ho tutti i requisiti in regola e aspetto risposta quando si incomincia a san pietro vernotico

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*