Castello aperto nel mese di agosto, l’opposizione attacca il sindaco

ORIA- La montagna ha partorito il topolino. Questa, in una battuta, pare essere la posizione di due consiglieri comunali di minoranza del Comune di Oria dopo la diffusione della notizia del prolungamento delle giornate di apertura straordinaria del castello svevo. Angelo Mazza, esponente di “Io amo Oria”, e Tommaso Carone, rappresentante di “Oria è” non sono soddisfatti del risultato ottenuto, che porta altre 4 giornate di visite al maniero previste per il mese di agosto, non nascondendo l’amarezza per l’occasione sprecata dall’amministrazione comunale e dal custode giudiziale del bene monumentale, il locale circolo di Legambiente “Piaroa”.

«Il sindaco Cosimo Pomarico – affermano i due consiglieri – si è accontentato di soli altri 4 giorni, quando invece la disponibilità della procura e le potenzialità in termini di supporto logistico che poteva e può dare l’amministrazione comunale avrebbero consentito un’apertura, se non giornaliera, quanto meno più significativa rispetto a quella poi stabilita». Tanta fatica per, quasi, nulla, insomma.

«Venuti a conoscenza, sia pure con notevole ritardo, dell’esistenza di un provvedimento giudiziario di custodia del castello finalizzato all’apertura per turisti e studiosi e stimolati dall’incredibile successo dall’iniziativa della pubblica petizione avviata da un concittadino, l’imprenditore Angelo Lippolis, si è deciso di chiedere un consiglio comunale monotematico che avesse da un lato la funzione di qualificare e ulteriormente legittimare il sindaco e  il suo esecutivo nelle iniziative di sostegno all’attività del circolo di Legambiente e, dall’altro, di far percepire allo stesso custode giudiziale la necessaria tranquillità organizzativa, logistica e anche economica per lo svolgimento della sua delicata funzione nella prospettiva di un incremento significativo delle giornate di apertura durante il mese di agosto». Obiettivo centrato? Non proprio, a detta degli esponenti d’opposizione. «Si poteva e si doveva fare di più – spiegano Mazza e Carone – L’incontro con il procuratore capo della Repubblica di Brindisi, Marco Dinapoli, ha indicato che la strada intrapresa era quella giusta in quanto lo stesso dottor Dinapoli ha sottolineato con favore la trasversalità dell’iniziativa. Inoltre, da quell’incontro, era emerso un atteggiamento di grande sensibilità e disponibilità della procura verso la questione e anche verso chi attualmente ha la responsabilità della custodia, al fine di rendere detta responsabilità meno gravosa, assicurando peraltro maggiore flessibilità nella regolamentazione delle visite. Comprendiamo perfettamente le difficoltà organizzative e di mezzi del circolo “Piaroa” ma va pure detto che la concreta possibilità di tenere aperto il castello è ragione di pubblico interesse che travalica ogni altro argomento e guarda necessariamente oltre i limiti rappresentati dal custode».

Dello stesso avviso dei consiglieri, il promotore della petizione online, Angelo Lippolis. «Non si può gioire per un risultato del genere – ragiona l’imprenditore – Se tutto il movimento e l’attenzione mediatica che siamo riusciti a richiamare sul problema, attraverso le sottoscrizioni sul web, il consiglio comunale monotematico e l’incontro in procura col dottor Dinapoli, hanno ottenuto come risultato solo 4 giorni in più rispetto a quelli già previsti per il mese di agosto, allora i nostri sforzi sono stati vani. Una volta che l’attenzione mediatica sarà calata, allora, la situazione tornerà come prima. L’obiettivo da raggiungere è la definitiva riapertura del castello».

Maurizio Distante

 

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