“Celestina e la luna”, in piazza Duomo in scena il teatro per bambini

BRINDISI- Ancora bambini protagonisti domenica 25 e lunedì 26 luglio con una storia da scoprire dedicata al loro favoloso mondo dei sogni: appuntamento in piazza Duomo a Brindisi alle ore 21 con «Celestina e la luna», spettacolo prodotto dal Teatro Crest per la drammaturgia di Damiano Nirchio, anche regista con Anna de Giorgio, un viaggio tra gli estrosi orizzonti di una bambina determinata a conquistare la luna. Ingresso con distanziamento secondo le normative antiCovid. Età consigliata: dai 5 anni. Durata: 50 minuti. In scena Maristella Tanzi, Anna de Giorgio e Nico Pisani. Gli appuntamenti sono organizzati con il sostegno dei fondi regionali destinati al piano straordinario per la cultura e lo spettacolo «Custodiamo la Cultura in Puglia».

Celestina è una bambina con un’immaginazione senza confini, sempre persa dietro progetti inverosimili o imprese strampalate. Ma le sue doti così speciali le costano tanta solitudine e gli sfottò anche pesanti degli altri ragazzini. Unica amica possibile, e necessaria, è Amie, un’amica immaginaria che da tempo la affianca in ogni impresa. L’ultimo progetto della nostra eroina è… la luna: mesi di calcoli e coloratissimi disegni dimostrano che lo spazio è a portata di mano e andare sulla luna un gioco da ragazzi. Anzi… da ragazze! Celestina compie veramente il suo viaggio verso la città e l’Accademia delle Scienze? Incontra veramente quegli strani personaggi che ostacolano il suo cammino? Oppure sogna, tranquillamente addormentata nella sua stanza? Di certo, le qualità, gli strumenti, le “armi” che la piccola protagonista deve affilare per vincere le difficoltà, sono reali e la costringono ad una evidente crisi e ad un necessario sviluppo che al risveglio-ritorno la troverà diversa, cresciuta e consapevole dei propri mezzi e della propria identità. Il sogno è uno strumento necessario alla crescita.

Le fiabe aiutano a ricordare, a rivivere, a esplorare il mondo, a classificare persone, destini, avvenimenti. Aiutano a costruire le strutture dell’immaginazione, che sono le stesse del pensiero. A stabilire il confine tra le cose vere e le cose inventate. Insomma, se le fiabe non esistessero bisognerebbe inventarle. Gianni Rodari.

 

BrindisiOggi

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