Chiazza nera in mare, controlli sul molo di Enel, la società: “l’ultima movimentazione è del 18 gennaio”

BRINDISI- Chiazza sospetta nel porto di Brindisi, la Capitaneria avvia i controlli sulla banchina, ispezionato il molo carbone di Enel. La segnalazione è stata fatta questa mattina da un pescatore che si trovava lungo la diga di Punta Riso. Qui l’uomo aveva notato sulla superficie dell’acqua una chiazza dal colore scuro del diametro di 100 metri quadrati. Il pescatore ha subito allertato la Capitaneria di Porto, guidata dal comandante Giovanni Canu. Una motovedetta si è recata sul posto ed effettuato una prima campionatura. Contestualmente è stata allertata l’Arpa e l’Autorità portuale. Sono scattate così le indagini. Gli uomini della Capitaneria accompagnati dall’Arpa hanno ispezionato il molo carbone utilizzato dalla società elettrica Enel che proprio questa mattina stava eseguendo il lavaggio e la pulizia dell’area, anche da qui sono stati prelevati dei campioni che ora verranno analizzati. Circa due anni fa si è verificato un incidente simile, dal molo carbone erano state sversate accidentalmente acque sporche nel mare.

Nel frattempo l’autorità portuale si è attivata inviando una macchina pulitrice in grado di rimuovere la chiazza sospetta e ripulire la zona di mare interessata.

Le analisi dell’Arpa con i risultati sull’esame dei campioni prelevati questa mattina saranno pronte tra un paio di giorni.

Intanto Enel ha inviato una nota per precisare la sua posizione: “Con riferimento alle verifiche condotte in data odierna dalla Capitaneria di Porto e ARPA Puglia a seguito della segnalazione di una non meglio identificata chiazza galleggiante in mare, Enel Produzione intende precisare che non vi erano navi carboniere ormeggiate nei pressi della banchina Enel (l’ultima nave era salpata nella mattina di domenica 20 gennaio), mentre, pur in presenza di nave ceneriera in rada, l’ultima movimentazione di ceneri è avvenuta in data 18 gennaio. Enel Produzione ha fornito tutto il supporto alle Autorità competenti nel corso delle attività e rimane a disposizione della Capitaneria di Porto”.

Lu.Pez.

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