Chiede lo stipendio, ma viene aggredito dal datore di lavoro: 26enne nei guai

SAN PANCRAZIO SALENTINO – Va in azienda per chiedere lo stipendio, ma viene aggredito dal datore di lavoro con calci e pugni: denunciato un imprenditore di 26anni originario di San Pancrazio Salentino (S.D. le iniziali del suo nome). L’uomo è stato denunciato per violenza privata e lesioni personali.

I fatti si sono verificati a San Pancrazio Salentino, in provincia di Brindisi. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’imprenditore 26enne, probabilmente infastidito dalle reiterate richieste di pagamento degli stipendi arretrati dell’operaio, lo avrebbe aggredito con calci e pugni.

La vittima successivamente si è recato per farsi medicare presso l’ospedale di Mesagne. I medici gli hanno disagnosticato un trauma cranico minore con cervicalgia, escoriazioni multiple, nonché dolore alla mandibola e al ginocchio sinistro.

Dopo la denuncia presentata presso la caserma dei carabinieri della stazione di San Pancrazio e avviato le relative indagini, il titolare della ditta è stato denunciato.

Nel frattempo l’avvocato dell’imprenditore fa sapere quanto segue: “Il Sig. D.S. è un imprenditore che gestisce un’azienda florida con introiti milionari che giammai si sarebbe reso partecipe di un episodio del genere, ovvero negare il pagamento degli stipendi ad un operaio. Ed infatti, il Sig. D.S. non solo non si è reso inadempiente nei confronti del D.L., in quanto quest’ultimo non ha mai prestato attività lavorativa nell’azienda di San Pancrazio

Salentino ma, al contrario di quanto emerso, non ha posto in essere condotte scaturenti ipotesi di reato quali le lesioni personali o addirittura la violenza privata. A tal proposito, preme precisare che il D.L., nonostante non avesse né titolo né ragione per richiedere una retribuzione (avendo svolto solo un periodo di formazione), si è introdotto negli uffici dell’azienda del Sig. D.S. aggredendolo verbalmente e fisicamente, azioni queste ultime che sono state già portate a conoscenza dell’Autorità Giudiziaria competente e che avranno delle conseguenze tanto sul piano penale quanto in sede civile”.

Mar.De.Mi.

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