“Chiudere il carcere e creare un istituto residenziale per la risocializzazione nell’ex base Nato”

BRINDISI – Una proposta per realizzare a Brindisi, dove la locale Casa Circondariale va verso il suo centesimo compleanno, un esperimento di risocializzazione dei detenuti nella ex base NATO abbandonata da trent’anni è stata indirizzata al Ministro della Giustizia, al Sindaco di Brindisi, al Presidente della Provincia di Brindisi e ad altre Autorità da alcune associazioni di Brindisi e Bologna. Tra queste il Forum Ambiente salute e sviluppo. La proposta è quella di realizzare nella ex base Nato abbandonata un Istituto residenziale per la risocializzazione, un esempio per l’Europa e per tutto il mondo.

La richiesta è che la sede storica attuale venga evacuata e riconvertita ad un differente uso di tipo recettivo, previa ristrutturazione integrale,  e che la popolazione attualmente lì ristretta venga trasferita in una parte della ex-base Nato. La ex base Nato di Brindisi non è più attiva dal 1993 ed è attualmente in carico all’Agenzia del Demanio che nel 2007 ha ceduto a titolo gratuito il 20% all’ UNCHR. Si tratta di un’area di 160 ettari, con 260 immobili: una vera e propria città da anni dismessa e abbandonata.

“Aneliamo ad una società che riesca a liberarsi dalla necessità del carcere – scrivono le associazioni – per cambiare registro rispetto alle nostre “patrie galere” occorre certamente anche cambiare il linguaggio; in questo ultimo intento ha provato a cambiare Santi Consolo, già direttore del DAP, con risultati che chiediamo a ognuno di constatare; non intendiamo quindi, semplicemente, trasferire la sede di un carcere; il progetto è più ambizioso”.

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