Chiusura del centro per l’impiego, “Volontà di penalizzare Mesagne, ci opponiamo”

MESAGNE – Chiusura del centro per l’impiego, “Volontà di penalizzare Mesagne, ci opponiamo”

Il Centro per l’impiego di Mesagne sembra essere destinato alla definitiva chiusura in favore di un trasferimento di mansioni che verranno accorpate, insieme al personale e alle utenze, ai centri di Brindisi e Francavilla Fontana. Per il sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, la decisione del presidente della Provincia, Maurizio Bruno, è dettata solo dal pensionamento di 12 unità, previsto per il 31 ottobre prossimo.

pompeo molfetta+“Nonostante la ferma opposizione mia e dei miei colleghi di Latiano, San Pancrazio, Torre Santa Susanna ed Erchie – ha dichiarato Pompeo Molfetta – si provvederà alla chiusura del Centro a Mesagne. È del tutto evidente che ciò determinerà gravissime difficoltà alle popolazioni che fanno riferimento al bacino d’utenza del Centro e costringerà tanta gente disagiata, disoccupata e precaria ad un pellegrinaggio forzoso presso altre città.”

Per Molfetta, questa sarebbe una scelta debolmente motivata sul piano tecnico.

“Ѐ discutibile sul piano tecnico poiché il Centro Impiego di Mesagne vanta un bacino d’utenza, una produttività, un assetto del personale (nessun pensionamento previsto al 01/10/2015) migliori rispetto ad altri Centri come Francavilla F.na che ha minore utenza, peggiori indici di produttività e tre pensionamenti alle porte – motiva Molfetta – I tecnici della Provincia, cui a mio avviso si è voluto attribuire la responsabilità della scelta, per un criterio di territorialità hanno scelto per il rafforzamento dell’asse strategico Brindisi-Francavilla-Ostuni, penalizzando tutto il versante sud della Provincia.”

Anche da un punto di vista giuridico, per il sindaco di Mesagne, non ci sarebbero i presupposti per la chiusura. “La normativa vigente in materia di riassetto dei «Centri per l’Impiego e politiche attive del lavoro» assegna la responsabilità giuridica ed economico-finanziaria allo Stato in primis e alla Regione poi. Sarà dunque compito della Regione legiferare e disciplinare il nuovo Piano di Riordino nei prossimi mesi muovendo da valutazioni che afferiscono all’Osservatorio Regionale; la Provincia in questo processo ha esclusivamente funzioni gestionali – ha dichiarato Molfetta, che ha motivato poi sul piano politico i suoi dubbi – C’è una dannosa volontà consolidata nel tempo di centralizzare funzioni e servizi essenziali per la vita dei cittadini in alcuni territori della Provincia a discapito di altri, così che Mesagne e il territorio afferente hanno perso nel tempo: Ospedale, Giudice di Pace, Tribunale, Acquedotto Pugliese ed ora rischiano di perdere l’Ufficio di Collocamento – sottolinea Molfetta- Nonostante questo, abbiamo offerto alla valutazione del Presidente della Provincia una proposta di mediazione che prevedeva che tutti e quattro i Centri per l’Impiego provinciali si facessero carico delle difficoltà attraverso una riduzione equidistribuita degli orari di servizio e attraverso la mobilità interna del personale.”

Una proposta che pare non sia stata nemmeno presa in considerazione. “Per questo, opporremo ferma resistenza alla scelta operata dal Presidente della Provincia, impugnando se necessario l’eventuale provvedimento di accorpamento (chiusura) e portando un Ordine del Giorno specifico ai Consigli Comunali dei Comuni coinvolti.”

Agnese Poci

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