Consales al “compagno” Damiano Franco: “Fatevi da parte”. Al Comune regge l’alleanza Pd-Udc

BRINDISI- Dissapori covati nel tempo, venuti alla luce alla fine dell’esperienza politica amministrativa. In realtà il gruppo consiliare del Pd alla Provincia i campanelli d’allarme gli ha sempre lanciati, in tre anni sono state chieste al presidente Ferrarese ben due verifiche politiche e maggiore coinvolgimento. Alla fine tutti i nodi vengono al pettine, con un’alleanza tra Pd e centristi che si rompe l’ultimo giorno del Consiglio provinciale con un  litigio in aula tra Ferrarese e il capogruppo del partito democratico Damiano Franco. Tra i dissapori  principali quello di non essere  d’accordo con le dimissioni anticipate di Ferrarese. Ma il partito democratico si spacca all’interno, in particolar modo tra la fazione provinciale e quella cittadina di Brindisi, dove scende in campo direttamente il sindaco Consales, dopo essere stato tirato in causa da Franco durante l’assise provinciale, che ha definito il governo di Brindisi sottomesso a Ferrarese. Consales replica al collega di partito. “ Un giudizio ingeneroso ed ingiustificato – afferma Consales – perché è ben nota la mia totale indipendenza intellettuale che non può non costituire una garanzia per tutti. E poi chi lo ha pronunciato, pur essendo consigliere dell’intera provincia di Brindisi, non ha mai pensato di documentarsi su ciò che accade nella nostra città, dove la solida intesa tra il Partito Democratico, le altre forze di sinistra ed i partiti di centro (a cominciare da Udc e Noi Centro) sta già producendo importanti risultati, ben visibili agli occhi dei cittadini”. Il sindaco di Brindisi attacca: “I veleni ed i rancori non sono mai serviti per affermare le proprie idee, ma solo per picconare importanti e fruttuose esperienze di governo del territorio. Ed è ancora più discutibile il fatto che gli strali sono giunti solo nell’ultima seduta del consiglio provinciale, dopo che chi li ha lanciati ha sostenuto con il proprio voto l’intero cammino della stessa Amministrazione. Piccole vendette personali e delusioni datate nel tempo devono lasciare il passo ad una classe dirigente del nostro partito giovane, ambiziosa e preparata ad affrontare le sfide del momento”.

Lucia Portolano

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