Contro il depuratore a Torre Guaceto, il Comune di Brindisi si costituisce in giudizio

BRINDISI-  A pochi giorni dalla sospensione da parte del Tar di Lecce delle autorizzazioni rilasciate dalla Regione per il depuratore di Carovigno che dovrà scarica nell’oasi protetta di Torre Guaceto, il Comune di Brindisi  si costituisce  in giudizio accanto al Consorzio di Gestione.  Il Comune di Brindisi attraverso i suoi legali cercherà di dimostrare la totale illegittimità dell’autorizzazione rilasciata dalla Regione Puglia che, con provvedimento del 23 novembre scorso, aveva autorizzato lo scarico provvisorio, nel Canale Reale, delle acque reflue provenienti dal depuratore consortile a servizio dell’agglomerato di Carovigno. L’ultimo tratto del Canale Reale e la sua foce sfociano nell’area protetta. Ci pensa già questo Canale infatti, mai bonificato, ad inquinare quel tratto di mare dove vivono numerosi esemplari di flora e fauna.

Già in sede  di conferenze dei servizi il Comune di Brindisi, così come la Provincia, aveva espresso il proprio parere negativo in merito a tale soluzione tecnica. Ma ciò non ha impedito alla Regione di autorizzare il depuratore.  Il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto ha quindi proposto ricorso innanzi al Tar di Lecce avverso l’autorizzazione rilasciata della Regione ed ha già ottenuto un provvedimento di sospensione sino al prossimo 9 gennaio 2013.

Brindisioggi

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