Cultura a rischio, il 25 marzo si decide il futuro della Biblioteca

BRINDISI – Cultura a rischio, il 25 marzo s decide il futuro della biblioteca.

Il futuro della Biblioteca provinciale di Brindisi potrebbe esser deciso il 25 marzo a Roma, durante una riunione dell’Osservatorio nazionale delle regioni. A dichiararlo è il presidente della Provincia di Brindisi, Maurizio Bruno, che ieri ha presenziato in una riunione in Regione proprio per capire quali passi compiere.

“Non possiamo ancora vedere chiaro su questa situazione – ha detto Bruno – perché tutte le decisioni sono state rimandate al 25 marzo: quel giorno avremo maggiori risposte. Si insedierà l’Osservatorio nazionale delle Regioni e in quella sede verranno dati gli indirizzi sulle competenze. Ad oggi, la cultura non rientrerà più negli ambiti della Provincia, ma non si sa chi se ne occuperà: i Comuni, la Regione. Di certo, alla riunione di mercoledì la Provincia di Brindisi sarà presente, all’interno della delegazione regionale, anche il dirigente della provincia, il dott. De Magistris: sarà l’occhio vigile dell’Ente in unmomento cruciale per il destino della cultura e di altri settori del vivere quotidiano.”

La Legge Delrio, che prevede il riordino delle province, ha assegnato agli Enti solo alcune competenze: tra queste, non è presente la cultura, come anche i servizi sociali. I tagli della spending review riguarderanno anche l’integrazione scolastica per i minorati sensoriali, il trasporto degli studenti, spese che alla lunga hanno un forte impatto per le famiglie.

Solo per quel che riguarda la cultura, in Italia potrebbero essere chiuse 16 biblioteche oltre a 99 musei: a Brindisi sono 16 i dipendenti che rischiano di restare a casa.

Intanto, anche il consigliere regionale di Forza Italia Maurizio Friolo sposa la battaglia intrapresa dalla Provincia.

“Le biblioteche, e i contenitori culturali in generale, rappresentano l’anima di una comunità, l’anello ideale di congiunzione tra passato e futuro, un ponte necessario e indispensabile di collegamento generazionale di cui privarsi sarebbe folle, non solo impensabile -dichiara Friolo -la sola ipotesi che la biblioteca provinciale (riferimento anche per altre 25 analoghe strutture dislocate sul territorio) e il museo di Brindisi possano chiudere alla fine del mese di marzo, per effetto del caos determinato dal decreto Delrio e del successivo rimpallo di competenze e responsabilità tra Regione e Province, è triste, oltre che allarmante e sconcertante. E rischierebbe di mettere a rischio la crescita complessiva del territorio stesso, non solo il futuro dei dipendenti e delle loro famiglie.” Per questo, urge lanciare un appello. “Bisogna trovare in tempi rapidissimi una soluzione atta a scongiurare una sconfitta e una perdita gravissima per tutti noi e una profonda ferita per una comunità desiderosa e bisognosa invece di speranza e riscatto”.

Agnese Poci

1 Commento

  1. Per la cultura non ci sono soldi? E quale è il problema? Si tolga una parte dei due miliardi di euro che si spendono per i clandestini ed il business ad esso collegato, ed il gioco è fatto.O i buonisti non sono d’accordo?

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*