Dagli abusi sessuali alla droga, il covo mai demolito in pieno parco, il preside scrive alle forze dell’ordine

BRINDISI- ( Da il7 Magazine) Pericolante, fatiscente e luogo di spaccio. Una struttura spettrale nel cuore di un parco pubblico cittadino.  Di proprietà della Asl, era sede per le vaccinazioni, ma ormai è il ritrovo di molti ragazzi  che l’utilizzano per fare ben altro.   Lo stabile si trova nel parco Cesare Braico frequentato ogni giorno da migliaia di persone, e confinante anche con l’edificio  dell’istituto superiore Alberghiero.

La prima diffida per l’abbattimento era stata inviata alla Asl nel 2012 dall’allora commissario straordinario Bruno Pezzuto. Richiesta che non ha mai avuto un seguito, nonostante la sollecitazioni di cittadini e movimenti politici particolarmente impegnati sulla salvaguardia del Parco, tanto da aver costituito il gruppo Salviamo il Braico.

 L’immobile nel 2014 è passato nella disponibilità dell’Amministrazione comunale grazie ad una convenzione tra i due enti, il passaggio prevedeva però l’obbligo per il Comune di demolire la struttura. Ad oggi lo stabile è ancora lì.

E’ stato più volte murato per impedire l’accesso ma qualcuno di notte si è divertito a togliere i tufi ed ha riaperto un varco. All’interno sembra un paesaggio bombardato, impossibile mettere piede, eppure qui dento ci vanno diversi ragazzi. Qualcuno parla anche di spaccio. Lo scorso anno durante dei controlli i carabinieri hanno trovato dosi di marijuana nascoste tra le aiuole di quello che un grande polmone verde nel cuore della città, dove i bambini vanno a giocare, gli adulti fanno jogging e i nonni portano i piccoli a passeggio.

Due anni fa è stato teatro di una brutta vicenda di cronaca. In queste stanze, al primo piano, senza più finestre e con le pareti che crollano a pezzi, è  stato violentato un ragazzino di 12 anni. L’appuntamento al parco pubblico con un ragazzo maggiorenne conosciuto su Facebook e poi gli abusi sessuali. Ma non è bastata neanche quella terribile storia per abbattere la struttura.

Il parco è sempre aperto, anche la notte. Il 5 ottobre scorso il dirigente  scolastico dell’istituto Alberghiero, Antonello Micia,  ha mandato una lettera alle forze dell’ordine per sollecitare dei controlli al Cesare Braico che ospita la sua scuola con oltre mille alunni. Durante le lezioni sono state lanciate,  contro le finestre delle classi, alcune pietre che hanno mandato in frantumi i vetri con il rischio che qualche ragazzo si facesse male. “Abbiamo rischiato grosso –spiega il preside- durante le lezioni sono state lanciate pietre e bottiglie. È stata solo fortuna che nessuno si sia fatto male”. Le pietre sono piombate all’improvviso in aula.

 Non è la prima lettera che il preside invia agli enti competenti per mettere in sicurezza il parco. A febbraio dello scorso anno ha spedito  una missiva alla Asl per chiedere di demolire  l’edificio a due passi dalla sua scuola diventato ormai un luogo di incontri pericoloso.  L’azienda sanitaria locale  ha risposto dicendo che avrebbe provveduto alla messa in sicurezza. E una muratura fu fatta. Ma puntualmente è stata riaperta. “Ho segnalato il degrado della struttura – afferma il preside Micia- costituisce un pericolo per tutti i frequentatori del parco.  E poi è diventato un pericoloso luogo di ritrovo di studenti che provengono da tutte le scuole, e non sappiamo cosa accade li dentro”.

In  passato l’Alberghiero ha subito  anche diversi furti. Nella notte ignoti si sono introdotti nella scuola ed hanno portato via computer e materiale scolastico. C’è stato anche un incendio nei vani inferiori.

“Devo dire – aggiunge il preside – che gli operatori della Multiservizi fanno in modo che il parco abbia un decoro e sia pulito, ma non possono intervenire per fare altro”.

Per quanto pulito il  Cesare Braico, sino a quando ospiterà quella “mostruosità”, resterà un posto pericoloso.

Lucia Portolano (Da Il7 Magazine)

 

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