Degrado a Sant’Elia, il PRI: “Serve un piano di rigenerazione urbana”

INTERVENTO/ Fin dall’insediamento di questa Amministrazione ci siamo sforzati, pur dal nostro ruolo di opposizione, di segnalare opportunità che potessero servire a migliorare la vivibilità cittadina.

Lo abbiamo fatto ancor di recente con il bando indetto dalla Regione Puglia per la costruzione di nuovi alloggi ed il recupero strutturale di quelli esistenti.

Avevamo segnalato la possibilità di dare attuazione al Piano di Zona di Tuturano, dove si è proceduto in passato all’esproprio dei terreni ed alla realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria.

E, ancora,  avevamo indicato il possibile riutilizzo dell’area di Parco Bove, recentemente transitata nel patrimonio comunale, che ha una idonea destinazione urbanistica.

Infine, avevamo sottolineato la possibilità di recuperare il complesso edilizio di via Cappuccini, di cui è stata più volte tentata la vendita senza alcun esito, atteso che il bando finanzia anche interventi di recupero di fabbricati esistenti e addirittura l’acquisto di alloggi invenduti di edilizia privata.

Ci auguriamo che l’Amministrazione si stia adoperando per mettere in campo progetti da candidare al finanziamento, magari di intesa con Arca Nord Salento.

Più di recente la Segreteria Cittadina ed il Gruppo Consiliare hanno approfondito le possibilità offerte dal bando, di prossima emanazione, che finanzia progetti di rigenerazione urbana e recupero delle periferie.

Un bando dotato di ben 853 milioni di euro che incentiva anche forme di collaborazione con i privati e che privilegia interventi che non prevedono “consumo di suolo”.

Abbiamo appreso con piacere dagli organi di stampa che anche la Segreteria Cittadina del PD ha sollecitato il varo di progetti di rigenerazione urbana, indicando come obiettivo bersaglio il quartiere Sant’Elia.

Si tratta di una porzione di città che già in passato è stata oggetto di un piano di riqualificazione che vide quali attori non solo l’Amministrazione Comunale ma anche un Consorzio di imprese privare e, addirittura, la Curia Arcivescovile.

Grazie al PRU di Sant’Elia fu realizzata la nuova sede della delegazione comunale, favorito il recupero di strutture sportive in disuso da tempo, attivati edifici scolastici, recuperato il vecchio mercato rionale coperto, edificata una nuova chiesa e messi in atto interventi di arredo urbano.

Si tratterebbe, quindi, di riprendere e portare a compimento quel piano di riqualificazione tanto più che uno degli interventi più qualificanti, ossia una residenza sanitaria per anziani, è rimasto incompiuto.

Ma si potrebbero anche recuperare i campi ex ACSI e abbattere finalmente una masseria esistente nel quartiere, fonte di inquinamento e di possibile diffusione di malattie.

Siamo quindi rimasti sconcertati di fronte alla presa di posizione della Associazione LEFT, del cui Presidente apprezziamo solitamente gli interventi sugli Organi di informazione,  che sembrerebbe contrapporre gli interventi di rigenerazione urbana al bisogno di sicurezza diffuso tra la gente ed al quartiere Sant’Elia in modo particolare, anche di recente teatro di fatti criminosi.

Il motto “legge ed ordine”, che serpeggia in quell’intervento, in cui si reclamano, tra l’altro, una maggiore presenza di forze dell’ordine e l’installazione di telecamere, sembrerebbe un ribaltamento di quella partizione tradizionale che vedeva il pensiero progressista maggiormente interessato alla tutela dei diritti sociali, il pensiero liberale più interessato alla tutela dei diritti civili e politici e il pensiero conservatore più attento alla tutela del diritto alla sicurezza.

In realtà in una società postindustriale non ha più senso la distinzione tra problemi di destra, di centro o di sinistra.

A rigore la sicurezza dovrebbe essere un valore fondante della convivenza civile, condiviso da tutte le forze politiche. Se proprio si volesse dare una connotazione politica al fenomeno occorrerebbe dire che tutelare la sicurezza dei cittadini sia più interesse della sinistra e delle forze liberali e riformatrici che non della destra. Se non altro perché la domanda di sicurezza proviene oramai più dai ceti medi e meno ambienti i quali si rivolgono allo Stato ed agli Enti territoriali poiché, a differenza dei ceti più agiati, non dispongono di mezzi propri per tutelarsi.

Ma ad un bisogno di sicurezza di sinistra non si può dare risposte di destra!

La rigenerazione urbana può rappresentare uno strumento adeguato per eliminare sacche di degrado e di emarginazione, creare occasioni di socialità, specie per i giovani, rendere arido quel terreno di cultura in cui cresce e germoglia la criminalità.

Le finalità che erano indicate nel PRU di Sant’Elia approvato con delibera dell’Assise cittadina n. 55 del 23 aprile 1999 all’epoca in cui anche il Presidente di LEFT era Consigliere Comunale!

Ci auguriamo, pertanto, che nel nuovo piano di rigenerazione urbana del quartiere Sant’Elia siano inseriti anche il completamento della residenza sanitaria per anziani, da realizzare con l’intervento dei privati, il recupero dei campi ex ACSI e la demolizione della masseria fatiscente sita in viale Leonardo Da Vinci.

 

 

 Il Segretario Cittadino Vito Birgitta

Il Capogruppo Consiliare Gabriele Antonino

 

 

 

 

1 Commento

  1. In quel rudere postato in foto si potrebbe fare un distaccamento di polizia o dei carabinieri, vista la densità popolativa del quartiere sant’elia.

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