Dema non chiuderà lo stabilimento brindisino, si accende una speranza per i 150 lavoratori a rischio

BRINDISI- Dema non chiuderà lo stabilimento brindisino, si accende una speranza per i 150 lavoratori a rischio.E’ quanto emerge da un  incontro tenutosi presso il ministero dell’Industria e del Made in Italy (Mimit) al quale hanno partecipato oltre alle organizzazioni sindacali, hanno partecipato il consulente tecnico del Mimit per le crisi industriali Giampietro Castano, il dirigente area di crisi Andrea Losego, il presidente della Task force regionale per l’occupazione Leo Caroli e l’amministratore delegato della Dema Angelo Rodolfi. L’esito del tavolo di confronto come riporta il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano, è stato positivo e lascia larghe speranze per il futuro. “Abbiamo chiesto e ottenuto rassicurazioni sulla tenuta in vita dello stabilimento Dema di Brindisi” dice Tamburrano  che da tempo è impegnato sulla vertenza Dema. Sino a due giorni fa era difficile intravedere un futuro visto che la stessa azienda  parlava di dover chiudere con il conseguente rischio di licenziamento dei  150 lavoratori Dar Dema del territorio brindisino, i quali malauguratamente  si sarebbero dovuti aggiungere   alle 90 unità di Dcm già licenziate. Ed invece ora arriva notizia che la procedura concorsuale di gruppo presentata da Dema avrebbe superato uno scoglio importante, quello della votazione dei creditori, che hanno accettato il piano di ammortamento dei debiti da saldare entro il primo trimestre del nuovo anno. Ora si attende l’omologa da parte del Tribunale di Napoli. Non solo oltre alla scongiurata chiusura, tra le note liete ci sarebbe anche un’azione di rilancio dello stabilimento. “Il gruppo Dema non fallirà, il sito di Brindisi non chiuderà e nel 2024 – sottolinea  Michele Tamburrano – si prospetta una fase di rilancio importante per entrambi gli stabilimenti, Dar compreso. Condizione importante, quest’ultima, che ci ha spinti a chiedere con fermezza di puntare sul bacino delle competenze creato, dei lavoratori ex Dcm”. Fino a qualche mese fa il destino dello stabilimento Dema di Brindisi sembrava segnato. Il piano industriale prevedeva la chiusura. Ora, finalmente, l’auspicata luce in fondo al tunnel che dà speranza al tessuto sociale ed economico della città. “C’è una grande attenzione sul futuro industriale del gruppo Dema. Si registra un interessamento da parte di alcuni investitori privati sia al gruppo sia ai singoli rami di azienda. Condizione – spiega, ancora, Tamburrano – che ci induce a guardare al prossimo futuro con ottimismo”. Ovviamente la Fim Cisl auspica che il gruppo rimanga integro e non venga spezzettato in tanti pacchetti. “Siamo complessivamente soddisfatti dall’esito dell’incontro. Per noi il salvataggio del sito produttivo Dema di Brindisi – aggiunge l’operatore territoriale Fim Cisl, Celestino Bruni – è fondamentale, non solo per la tenuta dei livelli occupazionali, ma soprattutto per un progetto di rilancio dell’intero gruppo, ivi compresa Dar. Tra l’ancoraggio del sito al territorio e il rilancio, al centro c’è l’attesa per l’omologa dinanzi al Tribunale di Napoli della procedura concorsuale. “In tal senso registriamo fiducia e in occasione del prossimo appuntamento, con un nuovo incontro al Mimit già in calendario per la seconda settimana di febbraio – conclude Bruni – siamo certi che avremo l’auspicata fumata bianca”.

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