Deposito costiero di idrocarburi a Costa Morena, la popolazione ha due mesi di tempo per le osservazioni

BRINDISI – Un progetto di deposito costiero di idrocarburi antistante il molo di Costa Morena, da non confondere con quello di Edison. Questo è della società Brundisium Spa, del gruppo Miccoli, che opera da anni al porto di Brindisi. L’iter di questo nuovo insediamento industriale è a buon punto, tanto che a seguito della richiesta della Direzione regionale Puglia dei vigili del fuoco, secondo la direttiva Seveso, l’amministrazione comunale ha avviato la comunicazione alla popolazione (con la pubblicazione il 7 marzo sull’albo pretorio) affinchè si possano esprimere  pareri e osservazioni entro il prossimo 5 maggio. Il progetto risale al 2016. Si tratta di un deposito costiero per lo stoccaggio di idrocarburi, gasolio per autotrazione e benzina, con annesso terminale di carico ubicato in un lotto di terreno in area ASI prospiciente la banchina Costa Morena Riva del Porto di Brindisi. Dovrebbero essere 8 serbatoi per complessivi 40.000 metri cubi di capacità di prodotto. Come infrastruttura principale a servizio del nuovo deposito costiero per la ricezione e la spedizione via mare dei prodotti sarà utilizzata la banchina del Molo di Costa Morena. Il terminal costiero è  stato concepito per il ricevimento, lo stoccaggio e il successivo carico e spedizione di prodotti petroliferi e petrolchimici e di liquidi alla rinfusa. I serbatoi saranno collegati a molo di Costa Morena con una condotta interrata composta da 3 tubazioni da 140 mm e pompa centrifuga di mandata collocata entro un canale tecnologico di larghezza 2,00 m e profondità 1,80 m. Le associazione e la popolazione hanno ora due mesi di tempo per presentare all’assessorato all’Ambiente le proprie osservazioni.  Intanto resta in piedi il progetto del deposito costiero di Edison, questo totalmente per gas liquido. Sulla proposta della multinazionale le amministrazioni pubbliche non si sono ancora espresse, anche se l’Autorità portuale ha fornito alla società tutta la documentazione necessaria. Sulla proposta a palazzo di città nessuno ha espresso un parere. Il combustibile servirebbe al rifornimento delle navi o per  i mezzi su gomma. Al momento in Italia questo gas arriva solo in autobotti dalla Spagna e dalla Francia. La società ha già predisposto un progetto di pre-fattibilità. Lo stoccaggio del GNL avverrà in un serbatoio verticale atmosferico con parte esterna in calcestruzzo che potrà contenere 20mila metricubi di gas liquido. Praticamente tre rifornimenti di una nave da crociera.  Il trasferimento del prodotto liquido dalla navi gasiere al serbatoio di stoccaggio e da quest’ultimo alle bettoline avverrà con dei bracci di carico. È previsto anche il meccanismo di un pozzo di spinta, così come di un sistema di motori a combustione interna per la produzione di energia e di un sistema di reliquefazione del gas. La distribuzione del combustibile sul mercato avverrà con operazioni di caricamento del prodotto su autocisterne e isocontainer caricati su rimorchi,  che potranno viaggiare per strada o su rotaie. Nelle opere compare inoltre la realizzazione di una torcia di emergenza concepita secondo la formula del “no flaring”, senza emissioni in atmosfera, ma nello stesso tempo è previsto il sistema di rilascio di gas in torcia per raccogliere e smaltire in sicurezza gli scarichi eccezionali e di emergenza provenienti dalle linee di spurgo.

Lucia Portolano

1 Commento

  1. Non voglio che Brindisi sia distrutta più di quanto Non lo sia già . Basta cercate di valorizzare le sue potenzialità turistiche piuttosto , il resto mandatelo a Bari.

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