Detenuto ai domiciliari, autorizzato dal giudice: “Voglio offrirmi come volontario, me nessuno accetta”

BRINDISI – Gentile Direttore,  il mio nome e’ Michele, sono di Brindisi , attualmente agli arresti domiciliari, dopo essere stato detenuto per 19 mesi presso la Casa Circondariale di Brindisi. Durante la mia permanenza in carcere, ho avuto la possibilita’ di frequentare svariati corsi. Ho frequentato il corso di Scrittura Creativa, il corso di Legalita’ , con l’interazione di vari Istituti scolastici di Brindisi e provincia, che hanno portato nelle mura del carcere, svariate classi di alunni. Ho frequentato il corso di Teatro con la compagnia Aleph , che mi ha permesso di uscire piu’ volte fuori il carcere per rappresentare spettacoli in vari luoghi di Brindisi e provincia. Relazioni che univano il carcere alla societa’ libera, riempiendo di significato il tempo della pena, perche’ il carcere non e’ un mondo parallelo a quello esterno. I suoi confini toccano e fanno parte della societa’ tutta e riguardano tutti !

Tutto questo grazie alla Direttrice della Casa Circondariale Dott.ssa Anna Maria Dello Preite e della sua equipe, e soprattutto grazie ai volontari, che offrono gratuitamente e nell’anonimato il loro tempo, il loro sapere, sostenendo tali iniziative anche economicamente. Persone in cui leggi negli occhi una visione, una voglia di rendere il mondo un posto migliore. Persone che ti lasciano un segno, che si inchiodano nella memoria, che si attaccano sulla pelle, diventando parte della tua esperienza di vivere, della tua storia intima e profonda.

Ma ora voglio spiegarLe il motivo di questa mia lettera. Ho frequentato, sempre in carcere a Brindisi, ed ho acquisito la qualifica professionale  di “ Assistente Familiare”, figura successiva all’OSS (infermiere).

Corso svolto per la prima volta in Puglia negli Istituti di pena, con il patrocinio e riconosciuto dalla Regione Puglia per mezzo della FO.RI.S. ( Associazione di promozione sociale – Formazione Ricerca e Sviluppo) e Confindustria di Brindisi. La figura dell’Assistente Familiare prevede un supporto e assistenza agli OSS e di conseguenza ai Medici.

Da quando il nostro paese si e’ trovato a fare i conti con questo dannato virus, ho cercato di dare un seguito, sotto forma volontaria, al dono che mi era stato fatto durante la mia reclusione in carcere, offrendo in qualsiasi modo, il mio aiuto !!! Logicamente ed unicamente dopo l’autorizzazione del Giudice a ma assegnato.

Ho telefonato alla Croce Rossa, ho telefonato alla Protezione Civile ed a varie Associazioni, ma purtroppo con risultati nulli. Spero di sbagliarmi quando penso che dentro il muro piu’ alto non vive il detenuto, ma chi e’ fuori! Un muro frutto di stereotipi, influenzato dai media ed alimentato dalle nostre paure.- Il carcere, i detenuti e la loro essenza non possono avere un’unica risposta, in quanto costituiti da piu’ individui diversi tra loro. Einstein diceva “ e’ piu’ facile spezzare un atomo che un pregiudizio”, ma vorrei smentire, almeno in questo caso, questo brutto “detto”. Oggi piu’ che mai dobbiamo imparare a vederci come un “insieme” .

La realta’ oggi e’ surreale, travalica ogni fantasia….ma credo che “partecipando” tutti possiamo e dobbiamo farcela.

Volendo eliminare ogni dubbio, rendo noto che non avrei nessun beneficio e/o sconto di pena per una mia eventuale partecipazione volontaria, essendo io al termine della mia condanna, esattamente tornero’ ad essere un uomo libero a dicembre di quest’anno.

Per concludere , Le sarai enormemente grato se volesse diffondere il mio annuncio, aiutandomi a rendere cio’ che mi e’ stato donato.

Michele

1 Commento

  1. se il reato per cui è ai domiciliari non è per maltrattamenti in famiglia di qualsiasi genere, non vedo perché non usufruire della disponibilità di MICHELE. O NO?

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*