Dietro front di Arcelor Mittal: niente carbone nel porto di Brindisi, la richiesta solo per il ferro

BRINDISI – Dietro front di Arcelor Mittal: niente carbone al porto di Brindisi per alimentare il siderurgico di Taranto. La società tiene però aperta la strada per poter sbarcare a Costa Morena il materiale ferroso. L’ex Ilva ha deciso di fare un passo indietro sulla possibilità di sbarcare a Brindisi il combustibile fossile, ha trovato un’alternativa: con il trasbordo del carbone a largo delle acque di Taranto su piccole navi che potranno ormeggiare nel porto tarantino in attesa del dissequestro delle banchine dove a luglio si verificò la morte del giovane gruista. Nello stesso tempo la società avrebbe chiesto un incontro all’Autorità di sistema portuale di Brindisi per partecipare alla riunione del 6 settembre alla presenza anche del Comune per discutere della possibilità di far arrivare a Costa morena il materiale ferroso. Le attività sarebbero gestite dall’azienda brindisina Sir, la stessa che si sarebbe dovuta occupare del carbone con lo sbarco del combustibile dalla nave direttamente ai tir diretti a Taranto, con l’utilizzo di sei gru e tramogge. Contro il carbone c’è stata la levata di scudi di quasi tutte le forze politiche. Il primo a dire no è stato il sindaco Riccardo Rossi. “Arcelor Mittal ha trovato un’altra soluzione direttamente a Taranto – spiega Antonio Roma, amministratore di Sir – quello che dispiace come imprenditore è che sia stato dato un no pregiudiziale senza conoscere nel dettaglio il progetto e la scheda tecnica. Un no a prescindere. Le imprese hanno bisogno di dialogare con le istituzioni del territorio, il confronto è sempre utile a tutti”. Intanto nel porto da lunedì è ancorata la nave per lo scarico del materiale ferroso. Una di queste era già arrivata la scorsa settimana. Per il ferro infatti non sono necessarie le stesse procedure richieste per il carbone.

Lu.Po.

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