Diritto di parola/Disagio sociale in città , non si possono chiudere gli occhi

INTERVENTO/ Spesso facciamo finta di non vedere, magari ci giriamo dall’altra parte,  perchè  siamo superficiali, distratti,strafottenti, insensibili verso  tutto ciò che ci circonda.

Sovente ci trastulliamo in dissertazioni accademiche , discutendo di ” massimi sistemi”, non rendendoci conto che in città, causa la grave crisi economica-finanziaria in atto, aumenta in maniera preoccupante il disagio sociale e, con esso, la vulnerabilità, la povertà, l’emarginazione.

La politica sembra non  accorgersi di nulla .

Purtroppo sono sempre di più le famiglie brindisine private di mezzi di sussistenza, di beni di prima necessità.

La crisi fa aumentare le povertà sociali materiali ed immateriali, che pensavamo di aver accantonato quasi del tutto negli ultimi anni.

Un’umanità angustiata dalla sofferenza, che qualche volta protesta e denuncia, ma, molto spesso, rimane in silenzio, senza avere neppure la forza di urlare la propria disperazione.

E allora , ci chiediamo, se non sia il caso di riportare al centro dell’agenda politica certe tematiche, modificando l’ordine delle priorità dell’azione amministrativa.

E’ indispensabile istituire un tavolo di confronto permanente fra gli organismi pubblici, con in testa il Comune, ed il mondo del volontariato sociale .

Non occorrono ingenti risorse da parte dell’Amministrazione Comunale,  per organizzare un punto di ascolto al servizio dei cittadini.

Sarebbe un segno tangibile, una testimonianza di civiltà, un’occasione utile per interfacciarsi con interlocutori attenti e professionalmente preparati, che per fortuna a Brindisi esistono ed operano a vari livelli,  in maniera diretta e propositiva.

Si aprirebbe una finestra, per venire incontro a tante persone,  che invece lamentano difficoltà di confronto ed indifferenza.

La Legge di stabilità 2016, ha previsto proprio su queste tematiche, appositi fondi ed interventi, nuovi strumenti per contrastare l’indigenza,per  aiutare le persone non autosufficienti.

Si tratta di un sostegno per la lotta alla  povertà ed alla esclusione sociale, per un budget complessivo di 1,6 miliardi di euro per i prossimi due anni.

Quindi,le risorse si possono trovare, basta lavorare e progettare. O no?

Sempre che si abbia la voglia e la sensibilità di aiutare chi rimane indietro.

Anche la Chiesa può e deve svolgere la sua missione e funzione : in Italia ci sono oltre 800 centri di ascolto delle varie Diocesi.

Non abbiamo esatta contezza di ciò che accade nella nostra Diocesi, è sicuramente una nostra lacuna, ma, nell’eventualità non fosse attivo da noi questo servizio, sarebbe un’ottima iniziativa da intraprendere.

A Brindisi dietro una facciata tranquilla e perbenista, si nascondono autentici drammi sociali, fra disoccupati, senza tetto, alcolisti, disadattati, minori a rischio di devianza,ex detenuti senza opportunità di recupero .

La piaga principale è la disoccupazione, sempre più galoppante, quindi la mancanza di reddito per tante famiglie,molte delle quali non hanno neppure i mezzi per sopravvivere.

Siamo tutti colpevoli, incapaci di indignarci, di agire, di mettere in campo politiche serie ed efficaci per lo sviluppo ed il lavoro.

E’ stato proprio Papa Francesco, nei giorni scorsi, commentando la Parabola del ricco Epulone, a ricordarci dell’incapacità che abbiamo nel vedere la sofferenza che è accanto a tutti noi.

Gia!

Francesco Buongiorno

2 Commenti

  1. Parole sante da condividere totalmente . complimenti a chi ha scritto l’articolo ed a Brindisi Oggi.
    Purtroppo in questa citta’ i nostri amministratori e politici continuano a dormire.

  2. Apprezzo l’intervento che condivido, ma devo dire che,prima delle istituzioni che spesso sono assenti e cieche di fronte a queste situazioni, le prime persone che dovrebbero seppure in minima parte sopperire a queste carenze sono i vicini di casa. Si parla tanto di solidarietà, ma questa viene data prima agli extracomunitari mentre i poveri cristi italiani… diventano invisibili.
    Per quanto riguarda le istituzioni devo sottolineare che vengono spesi per feste e quant’altro decine di migliaia di euro. Sapete quante persone si potrebbero fare felici?

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