DL Semplificazioni, le associazioni: “Dopo Tap i 5Stelle salvano anche Cerano agas”

Snim 2024

BRINDISI – Il Movimento No TAP/SNAM della Provincia di Brindisi, insieme ad altre 160 associazioni,  il mese scorso ha presentato le proprie osservazioni e proposte di emendamenti contro il DL Semplificazioni del Governo, che a dire delle associazioni semplifica le Valutazioni Ambientali a favore delle lobby dell’energia e limita la partecipazione dei cittadini a tali grandi opere.
Molti parlamentari le hanno fatte proprie, come anche il M5S. Ma l’altro ieri, il M5S ha improvvisamente ritirato gli emendamenti in Commissione Senato: il DL verrà “discusso” venerdì in Senato, ma secondo indiscrezioni, sarà posta la fiducia contro gli oltre 3000 emendamenti, molti dei quali ambientalisti.

“Si poteva bloccare la conversione a gas delle centrali ENEL di Cerano, Civitavecchia, La Spezia e Fusina, ora invece rischiamo di ritrovarcene altre, come A2A di Brindisi Nord e nuovi rigassificatori e depositi GNL (Edison a Costa Morena) – affermano le associazioni Movimento No TAP/SNAM della Provincia di Brindisi, Redazione di emergenzaclimatica.it, WWF Brindisi, Cobas Brindisi, Comitato No Compostaggio Erchie, Forum Ambientalista – Roma – La decisione del M5S, dopo le denunce dei sindacati confederali dei chimici, che denunciavano una perdita di occupati: la centrale di Cerano, con gli attuali 350 dipendenti e l’indotto carico e scarico del carbone, si ridurrebbe comunque a una trentina di dipendenti con la transizione a gas. Investire miliardi per la conversione, per salvare qualche decina di posti di lavoro, ci sembra assurdo: con solo qualche milione di euro di incentivi si creano più posti in campo agricolo o agrituristico, o con le comunità energetiche o del Parco delle Foreste Orientali, senza contribuire ai cambiamenti climatici. Le lobby Oil&Gas, ormai con i loro stranded assets (investimenti non più sostenibili), giocano le ultime carte: dal 2021 la Banca degli Investimenti Europea non finanzierà più infrastrutture fossili: il Just Transition Fund è l’ultima occasione per far soldi col gas… E il M5S fa retro front, come già ha fatto col TAP, con l’Ilva, con le trivelle in mare (ricordiamo il campo Aquila2 di fronte alle coste brindisine) e si piega alle lobby oil&gas come TAP, SNAM, Edison (socia del nuovo megagasdotto Poseidon da Israele e Cipro in arrivo a Otranto, e del deposito GNL di Costa Morena), Enel (Cerano), ENI (che ha già una centrale a turbogas EniPower nella ex Montedison), A2A (centrale ferma dal 2013, che vorrebbe convertire a gas a Costa Morena coi soldi europei) . Brindisi terra di conquista delle grandi aziende che inquinano. E intanto si vota in Puglia ed Emiliano e Fitto nel programma promettono il Green New Deal e la decarbonizzazione, cioè la transizione a gas a tutti i costi”.

Le associazioni annunciano le proprio proposte: Comunità energetiche: la Regione Puglia ha già istituito il Regolamento Regionale sulle Comunità energetiche, Legge Regionale n. 45/2019: i Comuni devono coordinare l’autoconsumo di energia e devono redigere un Piano Strategico di Produzione e Autoconsumo annuale. I Comuni dovrebbero poi dimostrare l’attuazione del 60% degli impegni presi, pena l’annullamento dello stanziamento dei fondi regionali. Le Comunità energetiche producono una vera “green economy”: le famiglie sovvenzionate risparmiano sulle bollette luce/gas, si crea una economia di installatori, manutentori, tecnici, operai per gli impianti di micro fotovoltaico e microeolico (Brindisi è città del sole e del vento), in più c’è l’indotto per produttori di sistemi di energia rinnovabile e intermediari commerciali. E si evitano centrali a turbogas e il consumo di suolo (land-grabbing) dei megaimpianti: sono tutte azioni politiche che non danno profitto alle solite grandi aziende energetiche, ma vanno direttamente in tasca ai cittadini e alle amministrazioni comunali: non è semplice la soluzione? Le direttive europee le prevedono: la RED II, renewable energy directive, definisce chiaramente le Renewable Energy community (REC): l’ obiettivo delle REC è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai suoi azionisti o membri o alle aree locali in cui opera, piuttosto che profitti finanziari. Compostaggio aerobico: impianti che producano compost da riutilizzare come fertilizzante organico nei terreni agricoli per combattere la desertificazione e favorire la biodiversità, invece di usarlo in modo anaerobico per produrre biogas e lasciare i residui come rifiuti industriali. Bonifica immediata del SIN Micorosa: con bonifica reale, appalti senza odore di mafia. Il telone isolante ormai è corroso e rischia di arrivare in mare e distruggere i confinanti parchi regionali con i fenicotteri rosa. Bonifica della centrale Federico II: realizzare la proposta del Prof. Borri, assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi, di creare una Grande Foresta Orientale, dal Parco delle Saline di Punta della Contessa fino al Bosco del Tramazzone o Bosco di Cerano. Smantellare la centrale e convertire il terreno consumato di cemento in impianto fotovoltaico, con ritorni economici anche per ENEL. Una nuova visione del ex-porto turistico di Brindisi, non più deposito di carbone e GNL fossili, ma di nuovo un porto turistico, come negli anni ‘70-’80, ambientalmente favorevole, e traino per una città sostenibile, con una economia sostenibile ed energeticamente comunitaria.

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