Dora Buongiorno resta in carcere. De Fazio aveva tentato di bruciarla

LECCE- Dora Buongiorno resta in carcere. Il gip Giuseppe Licci ha sciolto la riserva, e ha convalidato il fermo della donna di Carovigno, accusata di aver ammazzato Cosimo De Fazio, dandogli fuoco. Ma nuovi scenari emergono sul movente del delitto. Questa mattina nel carcere di Borgo San Nicola si tenuta l’udienza di convalida . Il gip si era prima riservato alla richiesta del pm Luca Buccheri sulla convalida del fermo, il legale della donna Roberto Cavalera aveva presentato opposizione.  Ma alle 14,30 è giunta la firma dell’ordinanza di custodia cautelare.

E’ rimasta in silenzio davanti alle domande del magistrato, la 42enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere, ma è solo una scelta difensiva suggerita dal suo legale .“Avrebbe voluto parlare – spiega l’avvocato Cavalera – ma ha seguito quanto le avevo detto di fare perchè in questa fase  non abbiamo ancora potuto vedere tutte le carte relative alle indagini e non abbiamo contezza dello stato delle cose”. Sembrerebbe infatti che la donna al primo interrogatorio davanti agli uomini della Squadra mobile di Brindisi avesse confessato, ma poi alla presenza del suo legale ha deciso di tacere.

Alla base del delitto ci sarebbe la disperazione. Dora Buongiorno sarebbe stata costretta a subire dall’uomo violenze fisiche di ogni genere, accentuatesi nell’ultimo periodo quando aveva cercato di mettere fine alla loro storia. Nel 2011 la 42enne, bracciante agricola alle dipendenze di De Fazio, aveva deciso di chiudere ogni rapporto, lui per vendicarsi l’ha prima picchiata selvaggiamente  e poi l’ha cosparsa di liquido di benzina con l’intento di darle fuoco, si sarebbe salvata solo grazie all’intervento del figlio che l’ha trovata in una pozza di sangue.  Dora Buongiorno e Cosimo De Fazio avevano una relazione da circa 15 anni, insieme hanno anche un figlio, nonostante il 51enne vivesse con un’altra donna e i suoi altri cinque figli. Lo avrebbe fatto quindi solo per difendersi dall’uomo.

Intanto il pm è in attesa dell’esito delle analisi tossicologiche che sono state effettuate sull’uomo per verificare se la donna gli ha somministrato dei tranquillanti prima di raggiungere le campagne tra Mesagne e Serranova, dove poi addormentato lo avrebbe bruciato vivo.

Lucia Portolano

 

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