Emergenza sanitaria, famiglie sempre più povere e aziende al collasso, ecco tutte le misure di sostegno

BRINDISI-  (Da Il7 Magazine) Famiglie sempre più povere, aziende al collasso, licenziamenti e cassa integrazione sono le drammatiche conseguenza dell’emergenza sanitaria che in questo momento diventa anche crisi economica-sociale. Il governo corre ai ripari e adotta una serie di misure di sostegno economico, come il superbonus 110 lecce. Per i cittadini una boccata di ossigeno arriva con lo stanziamento diretto ai comuni di 400milioni per finanziare buoni spesa da distribuire alle famiglie. Altre misure sono previste, invece, per sostenere le aziende ed i lavoratori. Piccoli contributi economici che al momento coprono uno stato di emergenza di circa un mese. Ma la strada per uscire dalla crisi, tanto sanitaria quanto economica, è ancora lunga.

Buoni spesa

Il governo ha stanziato 400milioni destinati ai Comuni per finanziare i buoni spesa e fronteggiare l’emergenza alimentare. La tempistica è scritta nella versione definitiva dell’ordinanza della Protezione civile, che fissa anche i criteri di ripartizione delle risorse. L’80 per cento del fondo sarà distribuito in base alla popolazione, e l’altro 20 per cento si concentrerà nelle zone più povere in base al parametro della distanza fra il reddito pro capite del Comune e quello medio nazionale. La provincia di Brindisi è destinataria   di 3.200.539,08 euro che saranno così ripartiti nei comuni: Brindisi 644.768, 78 euro; Carovigno  152.461,59 euro; Ceglie Messapica 170.135,29 euro; Cellino San Marco 53.437,99 euro; Cisternino  86.132,49 euro; Erchie  79.004,22 euro; Fasano 334.870,14 euro; Francavilla Fontana 310.622,79 euro; Latiano 119.883,13 euro; Mesagne  211.308,89 euro; Oria  131.243,63 euro; Ostuni  230.073,76 euro; San Donaci 52.197,29 euro; San Michel Salentino 55.715,42 euro; San Pancrazio Salentino  80.563,87 euro; San Pietro Vernotico  108.916,90 euro; San Vito dei Normanni  158.060,59 euro; Torchiarolo  47.307,44 euro; Torre Santa Susanna  92.894,98 euro; Villa Castelli 80.939,89 euro. La gestione di questi buoni sarà a cura dei servizi sociali che normalmente erogano questi tipi di provvidenze e i comuni potranno avvalersi anche del terzo settore per acquisto e distribuzione delle derrate. I moduli sono per la richiesta dei buoni sono scaricabili dalle pagine istituzionali di comuni. Per i residenti nel Comune di Brindisi è necessario compilare e firmare il modulo predisposto che si può scaricare sul sito del Comune www.comune.brindisi.it. Al modulo va allegata una copia del documento di identità valido. Il modulo e la copia del documento devono essere inviati all’indirizzo email: serv.soc@comune.brindisi.it, oppure inviati in foto (sia del modulo compilato e firmato sia della carta d’identità) tramite whatsapp ai numeri: 3669333401 – 3669333402. Coloro che non hanno la possibilità di produrre tutti i documenti in maniera informatica, potranno chiamare il numero 3669333421 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13. La verifica della documentazione sarà rapida e la consegna dei buoni avverrà solo ed esclusivamente presso il domicilio del richiedente. I buoni saranno distribuiti in blocchetti del valore di 50 euro, il numero dei blocchetti da assegnare alle famiglie varierà a seconda del numero dei componenti famigliari per un massimo circa di 250 euro. Questo contributo, ha spiegato il sindaco, è calcolato sulla copertura di un bisogno di 10, 15 giorni, come previsto dal governo. Sarà data priorità a quelle famiglie che non hanno nessuna forma di reddito a seguire le altre che percepiscono già un minimo.

 

Bonus 600

L’Inps spiega che destinato il bonus è destinato ai liberi professionisti titolari di partita Iva attiva al 23 febbraio e ai lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa attivi nella stessa data. Questi professionisti non devono essere titolari di pensione né essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Per questi lavoratori il limite di spesa per il 2020 è di 203,4 milioni. La stessa indennità di 600 euro,  dice l’Inps, è destinata, sempre previa domanda all’Istituto, a commercianti, coadiutori diretti, artigiani, coltivatori diretti, mezzadri e coloni sempre che non abbiano già una pensione. L’indennità non concorre alla formazione del reddito e non è coperta da contribuzione figurativa. Il bonus è erogato dall’Istituto previa domanda e nel limite di 2.160 milioni. Il bonus è previsto poi per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali che abbiano cessato involontariamente il loro rapporto tra il 1 gennaio  2019 e il 17 marzo 2020 che non abbiano pensione né, alla data del 17 marzo,alcun rapporto di lavoro dipendente. Non è previsto per marzo oltre alla contribuzione figurativa neanche l’assegno al nucleo familiare. Il limite entro il quale saranno accettate le domande è 103,8 milioni di euro. L’indennità è concessa anche agli operai agricoli a tempo determinato (il limite di spesa è 396 milioni). Potranno chiedere l’indennità anche i lavoratori dello spettacolo purché abbiano versato nel 2019 almeno 30 contributi giornalieri e non abbiano avuto un reddito superiore a 50.000 euro. I lavoratori dello spettacolo non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente al 17 marzo per chiedere l’indennità. Nel caso dei lavoratori iscritti a ordini professionali, può fare domanda direttamente alla propria cassa chi ha dichiarato fino a 35 mila euro di reddito esentasse ed è a totale carico del fondo ultima istanza. Il bonus lo riceverà anche chi dichiara un reddito tra 35 mila e 50 mila euro ma che può dimostrare di aver subito cali di attività di almeno il 33% nei primi tre mesi del 2020. Per quanto riguarda gli iscritti all’Inps, la domanda può essere inviata in via telematica direttamente sul portale, a partire dalla mezzanotte di mercoledì 1° aprile.

Reddito di dignità

La Giunta regionale rifinanzia ReD, il reddito di dignità, con 36 milioni di euro ed estende la platea degli attuali beneficiari agli esclusi del Reddito di cittadinanza. Si tratta della più importante misura di contrasto alla povertà attivata dalla Regione Puglia.nSulla scorta delle attività condotte negli anni precedenti, la Regione ha inteso proseguire la realizzazione del Reddito di Dignità in modo parallelo alla analoga misura nazionale del Reddito di Cittadinanza. Il Reddito di Dignità 3.0 è rivolto a due macrocategorie di potenziali utenti: una destinata alle domande dirette dei cittadini che sarà riattivata con un Avviso pubblico nelle prossime settimane, espletati i protocolli con gli Ambiti sociali dei Comuni, e l’altra destinata alla presa in carico diretta (d’ufficio) da parte degli Ambiti territoriali per particolari categorie di bisogno e fragilità come già individuate e definite nella D.G.R. n. 703/2019, ovvero disabili senza supporto familiare, donne vittime di violenza, genitori separati, senza dimora stabile. In considerazione della ormai piena implementazione del Reddito di Cittadinanza (RdC), alla luce anche della particolare situazione di bisogno delle famiglie pugliesi sarà estesa la misura anche a quei cittadini che pur avendo una soglia ISEE compatibile con quella del RdC (ISEE < 9.360,00 €) non risultassero ammissibili alla misura nazionale per assenza di ulteriori criteri di accesso e/o dovessero comunque ritenere non utile alla propria condizione l’accesso alla misura nazionale. Tale implementazione sarà oggetto di un confronto successivo con il partenariato e con gli Ambiti sociali al fine di avviare le procedure tecnico-amministrative necessarie.

Sospensione mutui

Rate sospese fino a 18 mesi e senza bisogno di presentare l’Isee. Non solo. Lo stop ai mutui prima casa viene esteso anche agli autonomi e ai professionisti. Il tetto massimo è di 250mila euro. La misura è in vigore da sabato 29 marzo. Hanno diritto alla sospensione anche i lavoratori autonomi e i professionisti che abbiano registrato nel trimestre successivo al 21 febbraio, un calo del proprio fatturato medio giornaliero superiore al 33 per cento del fatturato medio giornaliero dell’ultimo trimestre 2019, come conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività. Lo stop potrà essere richiesto anche per chi ha subito una sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni lavorativi consecutivi o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni lavorativi consecutivi, corrispondente a una riduzione almeno pari al 20 per cento dell’orario complessivo. La durata della sospensione sarà fino ad un massimo di 18 mesi. Sarà di 6 mesi se lo stop o la riduzione dell’orario di lavoro ha una durata tra i 30 e i 150 giorni lavorativi consecutivi. Sale a 12 se lo stop o la riduzione dell’orario è tra i 151 e i 302 giorni lavorativi consecutivi. Se la sospensione, o la riduzione, superano i 303 giorni consecutivi, la moratoria durerà 18 mesi.

Congedo parentale straordinario

Il congedo introdotto dal decreto del 17 marzo per la cura dei minori durante il periodo di chiusura delle scuole è di 15 giorni anche frazionabili, è indennizzato al 50 per cento della retribuzione e coperto da contribuzione figurativa. Può essere utilizzato alternativamente dai due genitori. È fruibile dai genitori lavoratori dipendenti del settore privato, dai lavoratori iscritti alla Gestione separata, dai lavoratori autonomi iscritti all’Inps e dai dipendenti pubblici. Può essere chiesto per figli fino a 12 anni solo nel caso in cui l’altro genitore lavori e non sia né disoccupato né beneficiario di un sostegno al reddito (come ad esempio la Naspi o il Reddito di cittadinanza). Può quindi essere chiesto se l’altro genitore è in smart working e lavora da casa. È prevista la possibilità di accedere al congedo, senza retribuzione e senza contribuzione (con richiesta solo al datore di lavoro) anche per quei lavoratori con figli tra i 12 e i 16 anni. In alternativa ai congedi retribuiti, per i medesimi lavoratori beneficiari, è normativamente prevista la possibilità di optare per la corresponsione di un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting, nel limite massimo complessivo di 600 euro, da utilizzare per prestazioni effettuate nel periodo di sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado. Detto bonus viene erogato mediante il Libretto famiglia. Il bonus baby-sitter è riconosciuto anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive Casse previdenziali del numero dei beneficiari. Anche in questo caso le modalità operative per accedere al congedo saranno stabilite dall’Inps, che provvederà al monitoraggio delle domande. Ove emerga il superamento del limite di spesa previsto, l’Inps procederà al rigetto delle domande presentate.

Cassa integrazione

La circolare 47/2020 prevede l’accesso semplificato per le aziende al trattamento ordinario di cassa integrazione guadagni (cigo), all’assegno ordinario e alla Cassa integrazione in deroga, con causale “Covid 19 nazionale”. Per la cigo e l’assegno ordinario non sarà necessario dimostrare la non imputabilità e la temporaneità dell’evento né comunicare la data di ripresa della normale attività. Per la concessione della cigo e l’ammissione all’assegno ordinario non sarà richiesta alcuna relazione tecnica e, per l’assegno ordinario, non sarà necessario compilare la scheda causale. La cigo e l’assegno ordinario potranno avere durata massima di 9 settimane per periodi che vanno dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. I lavoratori per i quali si chiede la prestazione devono essere già dipendenti dell’azienda alla data del 23 febbraio 2020. È possibile il pagamento secondo le usuali modalità: in caso di pagamento diretto della prestazione, non è richiesta alcuna motivazione specifica. Con riferimento ai datori di lavoro del settore privato che non possono accedere agli strumenti ordinari di cassa integrazione, è previsto che le Regioni e le Province autonome possano riconoscere trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per il periodo di sospensione del rapporto di lavoro e per la durata massima di nove settimane. Per le aziende plurilocalizzate che non possono accedere agli strumenti ordinari di cassa integrazione e che hanno unità produttive ubicate in cinque o più Regioni, la domanda di cassa integrazione in deroga deve essere autorizzata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

 

 

 

 

1 Trackback / Pingback

  1. Seminario organizzato da Ance sui bonus fiscali il 20 febbraio a Nervegna - Brindisi Oggi, news Brindisi notizie Brindisi e provincia

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*