Emiliano minaccia di chiudere 25 ospedali in Puglia, Pasqualone: “Nessuna chiusura per Brindisi, ma riconversione degli ospedali”

BRINDISI – Le dichiarazioni rilasciate dal governatore della Puglia Michele Emiliano sulle condizioni della sanità locale spaventano e fanno ripiombare nel dubbio i cittadini brindisini. Solo pochi giorni fa, Emiliano aveva annunciato che, per ripianare la situazione sanitaria pugliese, sarebbe stato disposto a chiudere 25 ospedali per ridurre le spese e non gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini.

L’affermazione rilasciata da Emiliano alla trasmissione Mix24 di Giovanni Minoli su Radio24 ha sollevato un polverone, ma è lo stesso Direttore generale dell’Asl di Brindisi, Giuseppe Pasqualone, a voler placare i venti di polemica.

“Quella della provincia di Brindisi – dichiara Pasqualone, contattato da BrindisiOggi –è una situazione già definita. Non verranno messi lucchetti a nessun ospedale, anzi”. Quelle del Direttore Generale sono parole che arrivano a placare gli animi di chi era già allarmato dalle paventate chiusure di quattro ospedali nella sola provincia brindisina (Mesagne, Fasano, Ostuni, San Pietro Vernotico) con molta rabbia di lavoratori, pazienti, cittadini e utenti.

“Già da tempo sono previsti interventi per diversi ospedali della provincia di Brindisi che non verranno chiusi ma subiranno un processo di riconversione – sottolinea Pasqualone – Per le situazioni di emergenza e di malattie acute, rimangono in funzione gli ospedali “Perrino” di Brindisi, il “Camberlingo” di Francavilla Fontana e quello di Ostuni. Tutti gli altri subiranno una riconversione, verranno cioè trasformati in strutture idonee a ospitare diverse fasi dell’evoluzione della malattia dei pazienti: ci saranno gli hospice, oltre ai presidi che si occuperanno delle attività territoriali e ambulatoriali; alcune strutture si occuperanno delle riabilitazioni, come altre della lungodegenza. I progetti ci sono, e sono stati anche oggetto di sperimentazioni andate a buon fine, come accaduto a Cisternino e a Ceglie Messapica, in particolare, per la telemedicina. Ora i progetti vanno finanziati con una rimodulazione di risorse, da attingere dai fondi FESR 2014-2020”.

In pratica, manca solo il finanziamento delle idee progettuali. L’indirizzo per ciò che si svolgerà all’interno degli ospedali sarebbe ormai chiaro, sebbene alcune strutture non siano al 100 per cento della loro efficienza. “Stiamo provvedendo a mettere in campo piccoli interventi con adeguati investimenti in diversi ospedali della provincia, per migliorare i servizi”.

A piccoli passi, quindi, si dovrebbero riuscire a scongiurare le dichiarazioni di Emiliano.

BrindisiOggi

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