Escrementi di topo nelle aule e in mensa, i genitori: «La scuola è chiusa da 10 giorni ma la sporcizia è ancora lì»

MESAGNE – C’è una scuola, a Mesagne, che ha chiuso i battenti da circa 10 giorni e non per anticipare le festività natalizie di più di un mese. Il motivo dietro la chiusura dei cancelli della scuola dell’infanzia “Don Milani” è legato alla presenza di ratti, certificata dal ritrovamento degli escrementi degli animali da parte delle maestre negli armadietti, nelle classi e perfino nei locali adibiti a refettorio, dove i piccoli mangiano. Già questo dà da pensare non poco sullo stato in cui sono tenute le scuole, non tutte, fortunatamente, nel nostro territorio ma la perdurante chiusura della scuola è un elemento ulteriore di esasperazione per le famiglie dei bambini che frequentano le classi della “Don Milani”.

«I nostri figli sono a a casa da 10 giorni – raccontano alcuni genitori – perché le maestre hanno trovato negli armadietti, nella sala mensa, nelle classi escrementi di topo. Ovviamente, ci siamo ritrovati ad accompagnare i nostri figli a scuola ignari di tutto, poiché sia il dirigente scolastico che il sindaco che le maestre hanno ritenuto “opportuno” non creare allarmismi, mettendo a rischio la salute dei bimbi: essendo molto piccoli, infatti, avrebbero potuto mettere in bocca le “pasticche per i topi”, il veleno usato per disinfestare i locali dalla presenza dei ratti. oltre a questo, i nostri figli hanno continuato a mangiare e a frequentare le lezioni in luoghi sporchi perché dove ci sono i topi, si sa, manca l’igiene». I genitori della “Don Milani” sono arrabbiati come come sono andate le cose e l’irritazione non è dovuta alla sola certificazione della situazione ma anche all’inerzia con cui il problema si sta affrontando.

«A distanza di 10 giorni la scuola rimane ancora chiusa perché si continuano a trovare tracce di escrementi e alcuni bimbi sono costretti a rimanere a casa con le mamme che non lavorano mentre altri sono parcheggiati in ludoteche o dai baby sitter, creando grossi disagi ai genitori, anche economici». La vicenda, quindi, si porta dietro una serie di problemi che rappresentano anche l’occasione per manifestare alcuni disagi finora celati all’opinione pubblica. «Per non parlare della scarsissima qualità del cibo erogato in mensa, perché, ovviamente, le ditte acquistano il cibo meno caro per garantirsi un guadagno certo a discapito dei nostri figli». Questo stato delle cose, fotografato dalla denuncia dei genitori, ha sollevato alcune domande, legittime e necessarie. «Quanto possiamo tollerare ancora noi genitori dinnanzi a tutta  questa negligenza da parte di tutte le autorità?».

BrindisiOggi

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