Ex Oss precari, si riaccende la speranza

BRINDISI- Un tavolo SEPAC territoriale per il precariato storico della platea degli operatori socio sanitari della Asl Brindisi, una vertenza lunga e dolorosa durata oltre un anno. Come FP Cgil BRINDISI abbiamo sempre definito questa battaglia tesa a restituire dignità e a sensibilizzare alla civiltà delle norme in favore dei 144 operatori socio sanitari ora platea ridotta a circa 80 oss perché i restanti collocati utilmente sulla graduatoria concorsuale di Foggia. Lavoratori che dopo aver prestato opera per garantire i servizi e dopo essersi infettati nei reparti covid mettendo a repentaglio la loro salute e quella dei loro cari non si sono mai fermati per garantire i servizi . Ricordiamo che si trattava di una platea storica con una graduatoria a tempo determinato datata 2009 che ha visto gli stessi suscettibili di proroghe reiterate ed in servizio sia in prima che in gran parte della seconda ondata pandemica. Lavoratori indefessi e caparbiamente ostinati che reclamavano il diritto di una stabilità occupazionale. Quello di oggi in termini di riscontro e proposta del Direttore Generale Asl Brindisi cogliamo sia l’opportunità di riconoscere tutto il lavoro fatto a vantaggio dei pazienti di Brindisi, un riconoscimento di ricollocazione seppur all’apparenza demansionante, ovvero nei servizi di pulizia e sanificazione, con possibili prospettive ulteriori nel divenire ed una palese volontà di non sprecare tali importanti professionalità acquisite già storicamente impiegate in tali contesti lavorativi. Uno sforzo apprezzabile che può garantire un sostentamento economico/ occupazionale indeterminato per chi ha dato tutto e che da qui a pochi mesi dopo la fine del periodo di disoccupazione non avrebbe avuto neppure da garantire un pasto ai propri figli. Lavoratori donne per lo più, che in termini anagrafici sarebbero stati difficilmente collocati nel mondo del lavoro, visto che alcuni ormai sulla soglia dell’età’ pensionabile, lavoratori che avevano perso nel frattempo qualsiasi opportunità occupazionale rifiutandola per prestare servizio nella ASL Brindisina con relativa perdita di chance occupazionale. Giungono finalmente soddisfacenti risultati e apprezziamo il convalidato sforzo delle istituzioni, convenendo di determinare iter definitivi come accordato sul tavolo affinchè i lavoratori da qui a 60 giorni come preannunciato dal Direttore Generale Asl Brindisi diventino una brutta pagina di un precariato che possa rientrare seppur diversamente collocato a godere di stabilità’ occupazionale nel suo tanto vissuto luogo e contesto lavorativo. Mi sembra il caso di ringraziare ora la ASL Brindisi per tale determinazione ed il risoluto e determinante tavolo Sepac con alla presidenza il dottor LEO CAROLI, ma soprattutto ed ancora una volta i lavoratori oss della FPCGIL Brindisi per la loro ostinata e irrefrenabile professionalità investita per BRINDISI e per il loro coraggio e la loro voglia di riscatto dimostrata nella lotta alla salvaguardia di una posizione che mirava al superamento del tanto doloroso precariato.”E’ un risultato da formalizzare, seguiremo ogni iter preannunciato, ma è soprattutto un risultato meritato di consegnata stabilità, con prospettive in divenire poiché il servizio potrebbe secondariamente essere suscettibile di processi di internalizzazione tramite altre società in hous- dice la FPCGIL- . Non possiamo che esprimere pubblica soddisfazione e gratitudine a quanti abbiano creduto nella causa da noi rappresentata. Avevamo ragione nel dire: non si può’ morire precari!”.

BrindisiOggi

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