Fasano e Ceglie escluse da Capitale della Cultura, Ciracì: “Colpa dei sindaci che non hanno fatto squadra”

CEGLIE MESSAPICA- “Né Fasano né Ceglie Messapica potranno essere Capitale della Cultura 2020. I Comuni del Nord Brindisino non hanno fatto squadra e, dunque, sono stati esclusi dalla competizione”, lo afferma  l’onorevole Nicola Ciracì (Noi con l’Italia) il quale, nei mesi scorsi, aveva invitato pubblicamente e privatamente i sindaci dei centri settentrionali della provincia a unirsi, a fare sistema e, in qualche modo, a vendicare l’ingiusta esclusione di Ostuni dalla precedente corsa.
“Il mio sogno – dice Ciracì – era quello di riaffermare, tutti insieme, la notevole crescita del nostro territorio in ambito culturale e turistico grazie alle sue indiscutibili ricchezze paesaggistiche, architettoniche, artistico-musicali ed eno-gastronomiche: ai sindaci, a tutti i sindaci, avevo garantito il mio sostegno, da allargare a tutti i soggetti istituzionali interessati, in un lavoro unitario a prescindere dalle appartenenze politiche…E, invece, cos’è successo? “La solita logica provincialesca e campanilistica ha impedito la nascita di una rete tra i Comuni e ha condotto a due distinte candidature: quella di Ceglie Messapica e quella di Fasano, le cui sterili ambizioni si sono ben presto, purtroppo, trasformate in bocciature a causa di progetti inadeguati che hanno regalato al Brindisino delle ennesime magre figure”.
Ciracì punta il dito contro i due sindaci. “Si rimane basiti e sconcertati nello scoprire la soddisfazione del sindaco di Fasano – prosegue l’onorevole – ed è ancora più mortificante il silenzio del suo omologo di Ceglie Messapica, che ha pensato bene di partecipare in collaborazione col Gal Alto Salento e la Pro Loco di Ostuni, soggetti che neanche avrebbero potuto partecipare al bando in quanto non rappresentano un’unione di Comuni e hanno al loro interno soci privati… Peraltro, la Pro Loco di Ostuni aveva già sostenuto la precedente candidatura della Città Bianca, quindi nelle successive due edizioni se ne sarebbe dovuta stare buona e tranquilla…Una disarmante e fallimentare bolla di sapone, a quest’ultimo proposito si sono dimostrati la partecipazione e il coordinamento di Angelo Maria Perrino ai tavoli istituzionali per la candidatura cegliese: mediocrità, inadeguatezza e impreparazione sono i termini che meglio descrivono l’aver del tutto ignorato gli standard imposti dal bando”.

BrindisiOggi

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