Ferrarese interviene, gli avversari lo attaccano. E la Provincia muore

BRINDISI- La Corte costituzionale annuncia l’illegittimità del decreto voluto da Monti per l’abolizione delle Province, e l’ex presidente di Brindisi Massimo Ferrarese sente il dovere di intervenire, lui che prima della fine del suo mandato ha rassegnato le dimissioni. Ed oggi come allora giungono le critiche di molti suoi avversari politici, che avevano contestato la sua “fuga” per una candidatura in Parlamento, slittata all’ultimo momento.

“Le province formalmente restano in vita sino alla nuova legge costituzionale, ma di fatto sono già morte per asfissia-  afferma Massimo Ferrarese- Ho condotto per un anno questa battaglia, soprattutto da vicepresidente dell’Upi nazionale, convinto – a differenza di tanti parlamentari che votarono quella legge – che non potevano essere utilizzati quegli strumenti normativi per realizzare una riforma organica. Adesso sta accadendo che le stesse province muoiono per asfissia visto che sono stati completamente annullati tutti i trasferimenti economici dello Stato nei confronti delle stesse. Le fosche previsioni da me illustrate nel corso della conferenza-stampa si stanno purtroppo avverando tutte”.

Ferrarese sottolinea che lo scioglimento del consiglio provinciale anticipato ha portato una riduzione della spesa. “Spero – conclude Ferrarese – che quelle somme possano in qualche maniera essere utilizzate per affrontare quantomeno le emergenze dei lavoratori penalizzati da questi tagli. Almeno sino a quando, dopo la nuova legge costituzionale, non si deciderà la sorte dei servizi delle ex province e dei lavoratori”.

Non sono d’accordi  i suoi avversari politici. Lo attacca aspramente l’ex consigliere provinciale del Pdl, Nicola Ciracì. “La Provincia di Brindisi, l’ha cancellata lui. E non Mario Monti come stava tentando di fare, ma Massimo Ferrarese”. Per le proprie aspirazioni personali ha precipitato un ente- afferma Ciracì- E così l’unica provincia che ha pagato pegno è la nostra dove c’è il vuoto politico più totale. Perché a costo di evitare il vuoto politico eravamo tutti pronti a rinunciare alle nostre retribuzioni.”.

“Non intendo  far polemica con nessuno – dice il consigliere regionale di Fli Euprepio Curto- ma questa vicenda dovrebbe insegnare a molti che si deve parlare solo delle materie di cui si ha competenza. Ora il governo decida la data per l’elezione dei nuovi consigli provinciali”.

Non arriva nessun attacco invece da parte del senatore del Pd Tomaselli che parla di riforma urgente. “É il tempo di riforme urgenti delle istituzioni ispirate alla riduzione dei costi, alla efficienza e alla semplificazione del rapporto con i cittadini- spiega Tomaselli- purché ispirate a criteri di equilibrio, rispetto delle comunità, funzionalità e competenze dei vari livelli istituzionali”.

Il senatore del Pdl Pietro Iurlaro tira fuori invece  la battaglia azzurra sulla Provincia della Terra D’Otranto.  “Come Pdl – afferma Iurlaro- avevamo sostenuto in tema di riordino la costituzione della provincia del Grande Salento tornando alla vecchia Terra D’Otranto facendo in modo da non sacrificare nessuno e per salvaguardare con la loro storia tutte e tre le province salentine. Ferrarese invece si è dimesso e finora siamo l’unica provincia d’Italia cancellata di fatto”.

Polemiche politiche a parte, oggi bisogna fare i conti con la cruda realtà:  i lavoratori della Santa Teresa a rischio stipendio, e la soppressione dei servizi che prima erano offerti dalla Provincia. Mentre in queste ore si  stanno cercando assurde soluzione per trasferire gli studenti delle scuole superiori. Bisogna lasciare gli istituti in affitto. La Provincia non può più pagarli.

Sospesi nel limbo i ragazzi del liceo scientifico Fermi e tecnico Majorana di Brindisi. “Chissà- dice qualcuno- forse saranno costruiti dei banchi a castello”. Uno sopra l’altro, perché si  pensa di accorparli e distribuirli in altre scuole. Dove c’è un po’ di spazio.

Lu.Po.

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